L’Emilia Romagna spinge sull’acceleratore in vista del raggiungimento entro il 2010 dell’obiettivo fissato dalla Strategia di Lisbona del 33% di copertura del servizio asili nido. La Regione ha già stanziato 3,7 milioni di euro sotto forma di voucher per abbattere la retta di circa 15mila famiglie che iscriveranno i figli ai nidi nel prossimo anno scolastico 2010-2011. Le risorse, messe a disposizione con il contributo del Fondo sociale europeo, sono state incrementate rispetto a quest’anno di ben 700mila euro per venire incontro all’incremento di circa il 61% delle richieste presentate da parte dei Comuni. Il boom di domande, dopo il rodaggio del primo anno di attuazione, va messo in relazione al maggior numero di posti creati dai nidi privati e alla crescita della richiesta da parte delle famiglie. «Abbiamo deciso di accogliere le richieste di tutti i Comuni», ha spiegato l’assessore regionale (uscente) al Lavoro, Giovanni Sedioli (nella foto), «per dare un aiuto concreto alle famiglie dell’Emilia Romagna nel conciliare la vita familiare con gli impegni del lavoro. Con questo intervento la Regione intende inoltre contribuire all’aumento della percentuale di bambini inseriti nei nidi d’infanzia, come previsto dall’Unione europea nell’ambito della strategia per l’occupazione». L’approvazione anticipata delle candidature presentate da 22 associazioni di Comuni da parte della Regione consentirà di inserire già da ora l’offerta dei posti con voucher nei bandi municipali per i servizi dell’infanzia. Il voucher ha un valore massimo di 250 euro al mese e potrà essere utilizzato per l’accesso a strutture private autorizzate (nidi, micronidi, sezioni primavera, nidi part time, nidi aziendali, piccoli gruppi educativi ed educatrici domiciliari) che rispettano i seguenti i criteri: un tempo di frequenza minimo di sei ore giornaliere, i pasti e un minimo di apertura di 190 giorni all’anno. Destinatarie le famiglie in cui entrambi i genitori (o uno se monogenitoriali) sono occupati e con Isee inferiore a 35mila euro.
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