Non profit

Assegnati i premi sportivi di don Mazzi

Tra i premiati la campionessa paralimpica Francesca Porcellato. Premio a Paola Pezzo e a Massimo Barbolini

di Redazione

Gli amici di Don Antonio Mazzi e i volti di chi lavora per lo sport a Verona, nel Veneto e a Mantova c’erano tutti per la consegna della prima edizione del Premio Sportivo di Don Mazzi.
Un premio nato dall’idea dello staff di Casa di Beniamino a Cavriana (ASD Beniamino, Fondazione Exodus e Centri Giovanili Don Mazzi) per il progetto Sport sociale di Don Mazzi da subito abbracciato dal Panathlon del Garda.

Un ritrovo di amanti dello sport per dire «che i valori dello sport rappresentano sempre più qualcosa di importante soprattutto a livello educativo» come ricorda il neo eletto Governatore del Panathlon. Mentre Bardelle, presidente Coni Veneto, fa un appello alle Istituzioni di non abbandonare lo sport in questo momento di crisi perché «ogni euro tagliato allo sport è cosa gravissima, proprio mentre in America si conferma che ogni dollaro investito nello sport fa risparmiare tre dollari e mezzo in sanità pubblica».
Don Antonio Mazzi
, tornato a Cavriana dopo l’arresto cardiaco di pochi mesi fa, parla ancora più forte come suo solito, un po’ arrabbiato e tenace, proprio mentre sta per uscire il suo libro sull’importanza dello sport nella scuola: «La scuola italiana va cambiata, se resta così perdiamo i ragazzi migliori! Non basta un’ora di sport a settimana ma bisogna portare lo sport al pari delle altre materie scolastiche. I nostri adolescenti in questo momento vanno capiti e amati».

La prima edizione del Premio sportivo porta il titolo “Il coraggio di raggiungere il podio” quanto mai adatto per la prima premiata Francesca Porcellato, donna e atleta che con la sua sola presenza sorridente sulla carrozzina testimonia la “tremenda voglia di vivere” che Don Mazzi lancia sempre come slogan agli adolescenti. Pluricampionessa olimpica nelle paraolimpiadi racconta come si allena con la carrozzina da corsa e confessa che “la mia vita è faticosa, perché la gente pensa che perché sono seduta sono diversa. Ma rimango persona anche se sono seduta” e lancia il messaggio che “le cose che si raggiungono con fatica rendono più felici”.

Sale sul “podio” delle premiazioni Paola Pezzo, premiata come campionessa che anche dopo i risultati sportivi personali “sa vincere facendo qualcosa per gli altri”. Porta anche lei l’esperienza personale di chi ha fatto fatica «perché non è mai stato facile fare sport in Italia e, soprattutto nella scuola, per chi ha iniziato a 8 anni, come me, non sempre si è capiti». Dallo sci di fondo alla MTB l’impegno per raggiungere due medaglie olimpiche dopo molti altri successi mondiali è stato tanto, e oggi Paola Pezzo segue con tenacia le campionesse italiane preparandole per le grandi vittorie mondiali. La Pezzo è madrina anche della scuola di MTB S.C. Barbieri che sarà inaugurata il 21 aprile a Valeggio s/M.

L’unico uomo premiato nella serata perché «sa vincere guidando una squadra e anche nella vita di tutti i giorni con la propria condotta», è Massimo Barbolini, allenatore della Nazionale Italiana di Volley femminile, che pensando a Londra 2012 dice che «il sogno della vigilia è di fare il meglio per raggiungere il risultato (la pallavolo italiana non è mai entrata tra le prime 4 alle olimpiadi). Poi se i  risultato c’è, siamo più felici, altrimenti, come nella vita, si deve imparare dalle sconfitte e imparare a fare meglio di prima».

Durante la serata Giovanni Mazzi, ha presentato il progetto Sport sociale di Don Antonio Mazzi che prevede partnership importanti e oltre 100 eventi sul territorio nazionale fino alla fine dell’anno.

La seconda parte del premio si terrà il 21 maggio, sempre a Cavriana. A essere premiate questa volta saranno le istituzioni e le aziende che si sono particolarmente distinte in progetti sportivi e di promozione allo sport. E continua ad esserci molto da fare per portare lo sport di tutti i livelli ad “arrivare prima del disagio giovanile”.

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