Mondo
Assolviamo quella fiction. Anche se…
Tre esperti di adozione hanno visto Raccontami una storia. E hanno detto la loro sulla trama, non sempre aderente alliter corretto delladozione.

Marco Griffini
Deve far riflettere. Mai lasciare le coppie allo sbaraglio
Molto rumore per nulla, potrei dire ripensando a questa fiction tanto discussa. Sì, perché devo ammettere di essere stato un po? prevenuto: in realtà, guardandola, mi sono reso conto che ha toccato degli aspetti di drammatica verità. È vero che in Ucraina, purtroppo, le coppie sono messe di fronte a questa terribile ?scelta da catalogo?. È vero che ci sono solo bambini grandicelli, che spesso hanno alle spalle fallimenti adottivi. È vero che si tratta di bambini difficili, che non parlano e hanno difficoltà di adattamento. È vero, infine, che l?arrivo di un bambino può condurre a una crisi di coppia, sotto la pressione di una nuova e delicata responsabilità.
Però tutto questo deve essere lo spunto per pensare, ad esempio, che l?adozione ?su catalogo? è sbagliata e ingiusta. È evidente che le coppie sono in difficoltà di fronte a una scelta del genere e che è giusto che la preparazione e l?abbinamento vengano fatte in Italia, con l?assistenza di un ente autorizzato. Le coppie non possono essere mandate allo sbaraglio. Infine, riguardo alla battaglia del nonno per l?affidamento, è giusto chiarire che l?adozione non viene meno, soprattutto se durante l?affidamento è maturato un legame affettivo e di affinità.
Carla Forcolin
Ha proposto il dibattito sull?adozione dei single
Maruska, orfana russa adottata da una coppia italiana, prima della fine dell?anno di affidamento preadottivo perde i genitori in un incidente. Il nonno vedovo, che da subito ha instaurato con lei un profondo rapporto affettivo, la vuole tenere con sé. Ma si scontra con la legge, che vuole dare a ogni bambino adottato due genitori in età tale da rispettare la differenza generazionale naturale. Il film con Lino Banfi tratta un problema serissimo: valgono di più i rapporti affettivi reali o l?astratta esigenza di avere come riferimento una coppia? La legge sull?adozione prevede dal 1983 che ci siano deroghe all?esigenza di dare due genitori (giovani) a ogni bambino. Ma l?articolo che le prevede non viene sempre applicato, sono i giudici a decidere sulla base degli elementi che i servizi sottopongono loro. Anni fa una bambina di Grosseto, già tolta ai genitori naturali, tossicodipendenti, dopo quasi un anno di felice affidamento presso una coppia non sposata con un figlio naturale, fu costretta ad andare in adozione presso persone sposate. Allora ci fu chi disse che la decisione era nel superiore interesse della minore.
Da tempo si pone il problema di qual è il superiore interesse del minore: la situazione ideale in astratto (due genitori giovani e sposati) o il rapporto affettivo reale con qualcuno che il bambino ama, riamato? Io credo che si debba valutare ogni situazione, ma generalmente sono per la protezione dei rapporti affettivi reali, proprio nel superiore interesse del minore, che non è un pacco postale, spedibile di famiglia in famiglia. In questi giorni ci sono interrogazioni parlamentari sulla legge 149/01, considerata la causa della difficoltà ad adottare in Italia: la legge, in sé è buona, non è applicata e non prevede sanzioni per chi non la applica. Chi può immaginare un codice stradale senza vigili a farlo rispettare?
Valeria Rossi Dragone
Ancora quel catalogo. Ma l?adozione non si fa così
Con Raccontami una storia si è persa l?occasione di parlare dell?argomento adozioni in modo corretto e documentato. Ecco, penso proprio che non ci sia stata ?documentazione? da parte degli autori, visto che nella storia si presenta un?adozione internazionale senza l?assistenza di un ente autorizzato (e non credo che le riprese siano state fatte prima del 2000, anno in cui il percorso attraverso gli enti è stato reso obbligatorio). Inoltre, è stata prospettata l?ipotesi più estrema e limitata, quella legata a un Paese come l?Ucraina, il solo in cui fino a poco tempo fa l?abbinamento con i bambini, in molti casi, avveniva davvero sul posto, con una scelta della coppia di fronte a un album fotografico. Ora la Commissione adozioni internazionali ha fatto un intervento chiaro per mettere fine a questa pratica. Sono anni che cerchiamo di far comprendere alle persone che i bambini non possono essere ?scelti su catalogo?, perciò, mi domando, i milioni di persone che hanno visto questa fiction penseranno davvero che l?adozione si fa così? Ecco, in questo senso avverto la pericolosità di questo film tv: un numero considerevole di italiani ha seguito bravi interpreti in una vicenda coinvolgente, ma nessuno si è posto il problema ?educativo?, cioè l?impegno a fornire una visione corretta e non residuale della realtà delle adozioni.
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