Politica

Atene taglia 15mila statali

La dead line è entro la fine del 2014. I primi 5mila esuberi entro i prossimi otto mesi

di Redazione

Il parlamento greco ha approvato la scorsa notte il taglio di 15mila posti di lavoro nel settore pubblico entro il 2014. I voti favorevoli del Parlamento sono stati 168, su 292 deputati. I primi 5mila dovranno essere tagliati entro i prossimi otto mesi. Si tratta di una delle tante e dolorose misure che il governo ellenico ha dovuto prendere per continuare a beneficiare degli aiuti versati dalla troika Ue – Bce – Fmi.

Davanti al Parlamento di Atene, mentre la legge veniva approvata, ci sono state proteste. Per i principali sindacati greci, si tratta di una vera e propria “distruzione del settore pubblico”. Ma il governo greco è stato messo alle strette: o approvava la legge oppure non veniva sbloccata la nuova tranche di aiuti da 8,9 miliardi di euro, indispensabile per pagare stipendi e pensioni.

I tagli dovrebbero riguardare progressivamente i dipendenti sanzionati per corruzione o incompetenza, i prepensionati volontari e i dipendenti di uffici pubblici e agenzie già soppressi. Kostas Tsikrikas, presidente dell’Adedy, il sindacato che raggruppa i dipendenti statali, ha chiamato a raccolta tutti i lavoratori: «dobbiamo far sentire la nostra voce, dobbiamo unire le nostre battaglie per riuscire a rovesciare queste politiche».

Tra le misure adottate dall’esecutivo c’è anche l’aumento delle ore per gli insegnanti. «Siamo contrari, hanno aumentato le nostre ore di lavoro e questo porterà solo a una perdita di posti»- spiega Christina Angeloniki, che è una maestra. “Ed è chiaro che non gioverà né ai docenti né all’istituzione scolastica e soprattutto ai bambini”. Syryza, il principale partito d’opposizione, sventola l’incostituzionalità del nuovo piano.

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