Welfare
auditor, il garantedel lavoro etico
sa8000 Sempre più aziende chiedono il "bollino"
di Redazione
Sono circa un migliaio gli auditor che certificano le imprese SA8000. Un settore in forte crescita secondo Luca Valli, direttore di Cise – Lavoro etico, azienda speciale della Camera di commercio di Forlì e Cesena che dal 1999 opera nel settore. «Sempre più imprese chiedono di essere certificate SA8000 per far acquistare alla propria realtà produttiva un valore aggiunto. Non solo. Ci sono settori che richiedono certificazioni di qualità e dunque anche SA8000. Ciò accade ad esempio nella grande distribuzione, dove i fornitori della filiera devono essere certificati. Inoltre nelle gare d’appalto la certificazione è titolo preferenziale».
Prima di conoscere le funzioni dell’auditor e come si forma, due parole su che cos’è la certificazione SA8000. «Si tratta di una qualificazione che viene attribuita a una azienda dove il rapporto con i lavoratori è etico», spiega Valli. «Non solo secondo la corretta applicazione della legge, ma anche in base alle raccomandazioni dell’Ilo, organismo internazionale per la tutela dei lavoratori». Tra questi principi ricordiamo il divieto del lavoro infantile e del lavoro obbligatorio, e la garanzia che le pratiche disciplinari non siano coercitive e offensive della dignità.
Di norma gli auditor lavorano presso un ente certificatore, e vengono chiamati ogni volta che è richiesta la loro prestazione professionale. «L’auditor si reca nell’azienda che ha richiesto la certificazione e procede alla valutazione in base ai criteri dell’Ilo. In questo tipo di attività il professionista deve avere conoscenza delle normative, del diritto del lavoro e delle dinamiche d’impresa».
Basilari anche particolari requisiti personali. «L’auditor deve essere una persona con predisposizione al dialogo e alla comunicazione, ma deve anche mantenere indipendenza di giudizio e non farsi guidare dagli interessi del cliente».
In Italia la professione è nuova, visto che nel nostro Paese sono 600 sono le aziende certificate SA8000. Si può “vivere” facendo questo tipo di audit? «La tariffa cambia con il professionista, conta molto l’esperienza. In media per ogni giorno di lavoro un auditor responsabile di altri collaboratori ha una diaria di 500 euro lordi, escluse le spese. Un neoauditor invece percepisce 200 euro lordi al giorno. Poi dipende da quanti incarichi ottiene l’ente di certificazione».
La formazione avviene in centri pubblici e privati. Cise offre percorsi ad hoc, come illustra Luca Valli: «Chi svolge la professione di avvocato, consulente del lavoro o docente di diritto del lavoro segue un solo corso, gli altri devono frequentare anche le lezioni che riguardano il diritto del lavoro. A questo punto si diventa auditor in addestramento, e dopo un periodo di esperienza, da valutarsi caso per caso, si diventa auditor responsabile che può avere il coordinamento di uno o più collaboratori».
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