Famiglia

Auser, la nostra idea di “invecchiamento attivo”

Maria Guidotti: un passaggio che deve diventare una risorsa per sé e per gli altri

di Redazione

E’ stata presentata a Roma, alla presenza del Ministro della Solidarietà Sociale Paolo Ferrero, la proposta dell’Auser sull’Invecchiamento Attivo. Il primo punto della proposta riguarda l’educazione al pensionamento, per aiutare le persone a non arrivare impreparate a questo momento di cambiamento radicale della propria vita, “bisogna dare alle persone tutti gli strumenti informativi – ha sottolineato la presidente dell’Auser Nazionale Maria Guidotti – perché questo passaggio non sia traumatico ma si trasformi in una risorsa per sé e per gli altri”. Il secondo punto riguarda il potenziamento di politiche di promozione dell’invecchiamento attivo. In questo senso una normativa quadro intesa a favorire l’invecchiamento attivo costituirebbe il primo sostanziale riconoscimento delle competenze possedute dagli anziani come una ricchezza della società “Una politica lungimirante – ha proseguito la Guidotti – ne dovrebbe fare uno degli interventi distintivi del proprio operare: il tempo e il sapere non sono ‘capitali’ spendibili solo sul mercato del lavoro, ma risorse da valorizzare anche ai fini di “interesse generale””. Ancora la Presidente Guidotti ha proposto un credito sociale, del tutto simbolico di 100-150 euro, come riconoscimento per le persone anziane che decidono di fare volontariato.

Il Ministro della Solidarietà Sociale Paolo Ferrero ha dichiarato che “L’invecchiamento attivo in Italia è il frutto delle lotte operaie e delle politiche di welfare. La terza età in Italia è un fenomeno nuovo ed è un elemento che la società non ha ancora recepito bene e che oggi è sotto attacco, oggetto di aggressioni pesanti”. “Restringere il potere del lavoro sulla vita è fondamentale – ha aggiunto – anche perché il tempo libero che hanno a disposizione gli anziani è una ricchezza straordinaria per curare e produrre relazioni sociali. Il benessere di un paese non si misura solo in termini di crescita del Pil – ha concluso Ferrero -: gli anziani non producono merci ma relazioni “. Il ministro Ferrero ha infine sottolineato che il termine usato di “servizio civile degli anziani” non si sovrappone a quello già in atto dei giovani, “ma è una formula usata simbolicamente per dare visibilità al volontariato sociale degli anziani. Gli anziani non sono un costo; al contrario sono utili e necessari”.

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