Mondo
Azione Cattolica: sostenere i Paesi d’origine
L'associazione ecclesiale interviene sulla tragedia del Canale di Sicilia: «Siamo un grande Paese, non possiamo temere l'arrivo di poche migliaia di persone»
di Redazione
L’Azione Cattolica interviene con un comunicato sulla tragedia avvenuta nel Canale di Sicilia in cui hanno perso la vita almeno 200 migranti. Nel testo si afferma che: “L’Azione Cattolica raccogliendo l’appello di Caritas Italiana, chiede che, al di là dell’affrontare l’emergenza del momento, si sostengano i Paesi da cui i migranti partono e quelli attraverso cui transitano per evitare il perpetuarsi di viaggi allo sbaraglio come quelli che si concludono tragicamente nel Canale di Sicilia“.
E continua: “Dalle informazioni che arrivano molti dei dispersi e dei sopravvissuti provengono dal Corno d’Africa: disperati che tentano il tutto per tutto, compreso affidarsi a chi lucra sulla loro sorte“.
Per questo “la comunità internazionale ha oggi il dovere di supplire alla precarietà e alla fragilità di quei Paesi accompagnando il viaggio di chi fugge. In particolare, si possono creare dei percorsi facilitati, fasce di territorio protette, corridoi umanitari gestiti dalla comunità internazionale che servano a controllare il movimento delle persone, ma allo stesso tempo proteggerle da abusi e violazioni di diritti“.
“Occorre evitare – prosegue l’Azione Cattolica – di tenere concentrate in un unico luogo, come a Lampedusa, tutti coloro che arrivano. Siamo un grande Paese, non possiamo temere l’arrivo di poche migliaia di persone. Non possiamo fingere che non siamo in grado di gestire la loro presenza o il loro passaggio verso altri luoghi d’Europa. Un permesso di soggiorno temporaneo è ormai necessario“.
“Non ultimo – si legge nella nota – la comunità cristiana ha il dovere di esser tale: dobbiamo vedere in ogni persona umana l’inalienabile dignità della creatura che porta in sé l’immagine di Dio. Spetta a ciascuno di noi la responsabilità della salvaguardia dei diritti umani e il dovere della solidarietà per tutte quelle persone la cui vicenda storica non possiamo ignorare”.
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