«Abbiamo già l’elenco delle coppie italiane, che sono in lista d’attesa per altri Paesi, pronte ad adottare bambini haitiani; ma più che sollecitare il governo haitiano affinché ci dia l’elenco dei bambini adottabili, non possiamo fare». Così il 18 marzo 2010 il sottosegretario Giovanardi rispondeva a un’interrogazione parlamentare. Vita ha cercato di capire quante sono le coppie in questo elenco, ma abbiamo scoperto che l’elenco non c’è. Lo spiega Daniela Bacchetta, vicepresidente della Commissione adozioni internazionali: «Coppie disponibili a spostare il loro fascicolo su Haiti ce ne sono, però non sono una categoria a parte, è impensabile fare un “bando” tra le coppie in attesa per chiedere chi vuole spostarsi su Haiti e chi no. Fascicoli già spostati ad oggi non ce ne sono, lo faremo quando ci saranno le condizioni per svolgere adozioni corrette. Non è serio farlo prima». Da parte sua Haiti pone storicamente alcuni requisiti restrittivi: occorre essere sposati da dieci anni e non avere figli. «Immagino ci possano essere deroghe, ma sono ipotesi». Perché la verità è che oggi Haiti non è ancora in grado di affrontare la questione. Per questo la Cai ha scelto di puntare sulla cooperazione, stanziando 1 milione 750mila euro in due tranche per progetti ad hoc. Così anche alcuni enti, pur non essendo autorizzati alle adozioni in Haiti, oggi sono là a fare cooperazione. (S.D.C.)
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