Welfare
Bambini in gabbia, a Napoli e altrove
Vasvija è una giovanissima rom, che si racconta sulle pagine del giornale del Carcere minorile di Casal del Marmo ...
di Redazione
Vasvija è una giovanissima rom, che si racconta sulle pagine del giornale del Carcere minorile di Casal del Marmo e che fa intuire quanto è difficile, per queste donne, allontanarsi da una realtà che le porta quasi inesorabilmente in galera: «Quando sono uscita dal carcere sono rimasta a casa sette mesi, poi io e mio marito siamo andati a Firenze dove andavo a rubare. Siamo rimasti a Firenze venti giorni poi siamo andati ad Ancona, dove siamo rimasti per un mese. Poiché non mi veniva il ciclo ho fatto il test di gravidanza e sono stata contenta quando mi hanno detto che aspettavo un bambino. Sono rimasta chiusa in casa a Roma fino a quattro mesi, poi sono tornata a rubare fino a quando non ho partorito. Mia figlia era molto piccola e io avevo paura di tenerla in braccio. Quando ha compiuto un mese non avevo più paura. Mia figlia si chiama Alissa, è nata il 2 febbraio 2004. Ma ora soffro di più a stare in carcere perché sento la sua mancanza». Quelle come Vasvija sono le donne che in tanti ritengono «socialmente pericolose», quelle che stanno in carcere con i figli sotto i tre anni (oggi sono 44 in tutta Italia) perché c?è paura a metterle fuori, paura della reiterazione del reato; quelle che, quando vengono processate, magari con i loro bambini finiscono anche in gabbia.
Qui napoli
Un marocchino aveva accolto un nipote perché potesse studiare in Italia, ma invece di farlo andare a scuola lo aveva mandato a vendere fazzolettini, e si era poi difeso dicendo che al suo Paese i bambini devono collaborare al sostentamento della famiglia. La Cassazione ha di recente confermato la sua condanna per maltrattamenti nei confronti del nipote, perché gli adulti che non tutelano i minori e li mandano sulle strade a mendicare commettono un reato. Che dire allora dei bambini che le istituzioni italiane riescono anche a mandare a processo dietro le sbarre di una gabbia con le loro madri, come è successo a Napoli?
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