Famiglia

Bambini iracheni in arrivo in Italia

Più di 60 bambini dall’Iraq stanno per affrontare un lungo viaggio verso i centri specializzati di cinque regioni italiane per sconfiggere malattie mortali

di Redazione

Contemporaneamente la Fondazione IME è al lavoro con un progetto del Ministero degli Affari Esteri per garantire il diritto alla cura nel proprio paese.

Da alcuni giorni una missione della Fondazione IME e della Fondazione Medchild si trova in Iraq settentrionale con un duplice obiettivo: visitare e stabilire il corretto percorso terapeutico per centinaia di bambini gravemente malati selezionati in precedenza dai medici locali in collaborazione con il personale della Fondazione IME in loco; definire le prossime tappe operative del progetto, voluto dal Ministero degli Affari Esteri italiano, per la ricostruzione dei servizi sanitari della Regione Autonoma del Kurdistan iracheno.
Nei giorni scorsi l?equipe sanitaria della missione, composta da una equipe di medici specialisti in cardiologia, oncologia ed ematologia, a Sulemania, in un ospedale che recentemente ?Emergency? ha lasciato alle autorità locali, hanno visitato circa 200 bambini colpiti da diverse forme di tumore e un centinaio di piccoli cardiopatici. Per tutti è stato indicato il percorso terapeutico migliore e molti di loro sono stati selezionati per essere trasportati in Italia, dove saranno curati in centri specializzati di cinque regioni italiane (Lazio, Lombardia, Toscana, Emilia Romagna e Sardegna). In particolare nel Lazio, la cui istituzione regionale è socio fondatore della Fondazione IME, saranno ospitati la maggioranza dei piccoli pazienti leucemici, che a Roma saranno seguiti dall?equipe del Professore Franco Mandelli.
Da oggi lo stesso importante lavoro vedrà l?equipe medica impegnata nella città di Erbil, capitale della Regione Autonoma. L?arrivo nel nostro Paese della maggior parte dei piccoli pazienti è previsto per il prossimo sabato 21 ottobre.
Di pari passo proseguono sia gli incontri ufficiali sia quelli operativi necessari all?avvio del grande progetto sanitario che dovrà garantire, in tempi molto ristretti, la gente della Regione autonoma del Kurdistan iracheno un diritto fondamentale: quello alla cura e alla salute.

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