Non profit
Banca Etica in trincea con i produttori veneti
Mobilitati contro il decreto Romani
di Redazione
Il sistema Banca Etica è al fianco dei produttori veneti di energie rinnovabili che si stanno mobilitando in queste ore per chiedere – anche a livello locale – l’attenzione della politica sulle conseguenza del c.d “Decreto Romani” che ha recentemente cancellato gli incentivi alle energie rinnovabili.
I rappresentanti di oltre 100 aziende venete attive nel settore del fotovoltaico si sono riuniti ieri presso La Costigliola – il polo di ricerca e sperimentazione sulla sostenibilità inaugurato di recente da Banca Etica sui Colli Euganei – per lanciare forte e chiaro un messaggio: se il decreto non sarà modificato l’intero comparto (che in Veneto conta migliaia di addetti) finirà in ginocchio con forti ripercussioni sull’economia della Regione, che è tra le più attive nella produzione di energia con pannelli fotovoltaici.
Il tavolo è stato coordinato da Luca Zingale di Solar Expo e ha visto la partecipazione spontanea e immediata di tutti i principali produttori e installatori di pannelli fotovoltaici della Regione.
«Il mondo intero sta vivendo ore di angoscia per l’allarme nucleare scatenato in Giappone dopo il sisma e lo tsunami. Lo scenario internazionale urla che è necessario invertire la tendenza. L’Italia invece revoca gli incentivi alle rinnovabili per investire sul nucleare e per assecondare i potentati delle energie da fonti fossili. La menzogna secondo cui le rinnovabili graverebbero sulle bollette degli italiani è facilmente smentibile: gli incentivi in bolletta vanno quasi per intero alle così dette energie “assimilate” ovvero a inceneritori e impianti di lavorazione di scarti petroliferi. La mobilitazione nazionale deve essere accompagnata da una forte azione a livello locale, specie in Veneto dove l’energia fotovoltaica è un comparto importante dell’economia che porta benessere per l’ambiente e ricchezza diffusa sul territorio», ha spiegato l’ing. Stefano Noro di VP Solar.
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