Famiglia
Banca Etica vicina ai licenziati del gruppo Miroglio
Con un progetto di microcredito ad hoc realizzato insieme alla Provincia di Potenza e alla Fondazione antiusura "Interesse uomo"
di Redazione
I 56 dipendenti licenziati dal Gruppo Miroglio potranno accedere al progetto “Credito Etico”, avviato da Banca Etica in collaborazione con la Provincia di Potenza e la Fondazione antiusura “Interesse uomo”. I microcrediti dell’importo di 5.000 euro li aiuteranno a far fronte alla perdita del lavoro e dello stipendio.
E’ una forma di solidarietà concreta, quella che Banca popolare Etica offre ai 56 lavoratori della Filatura di Vitalba in provincia di Potenza: uno stabilimento tessile moderno e all’avanguardia di proprietà del Gruppo Miroglio (leader italiano del settore), che oltre tre mesi fa ne ha annunciato la chiusura con la conseguente messa in mobilità dei lavoratori, per motivazioni non legate alla produttività ma per scelte aziendali.
Il responsabile dell’area sud di Banca Etica, Michele Gravina, accompagnato dal Presidente della Provincia di Potenza Sabino Altobello e da Don Marcello Cozzi della Fondazione Antiusura Interesse Uomo, ha incontrato nei giorni scorsi i dipendenti della Filatura di Vitalba, senza stipendio da ormai tre mesi e impegnati in una strenua azione di protesta davanti ai cancelli dello stabilimento. “La vicenda di questi lavoratori è emblematica di un sistema economico che subordina il rispetto delle persone alle esigenze dei capitali. Esattamente il contrario di quello che Banca Etica cerca di fare da quando è nata, riportando invece l’economia al servizio dell’uomo” ha sottolineato Michele Gravina.
Solidarietà, dunque, e piena condivisione dei motivi della protesta, ma non solo. Banca Etica, infatti, ha deciso di estendere anche ai lavoratori della Filatura di Vitalba l’accesso al progetto “Credito Etico”, avviato sul territorio ad inizio 2006 in collaborazione con la Provincia di Potenza e la Fondazione antiusura “Interesse uomo”. Concretamente si tratta di veri e propri microcrediti, per un importo massimo di 5.000 euro, destinati a persone in difficoltà, lavoratori atipici, soggetti a rischio di esclusione dai circuiti bancari tradizionali. “Credito Etico nasce per dare un sostegno rapido e necessario a coloro che si trovano in situazioni di forte disagio e vedono peggiorare improvvisamente e velocemente le loro condizioni economiche – spiega Michele Gravina. – Grazie al fondo di garanzia di 500.000 euro messo a disposizione dalla Provincia, infatti, è possibile erogare senza richiedere ulteriori garanzie.” Nel caso dei lavoratori della filatura, il microcredito potrà aiutarli nei i mesi in cui non percepiscono lo stipendio e non sono ancora attivati adeguati ammortizzatori sociali. Inoltre verranno offerte condizioni di credito agevolate sotto il profilo degli interessi e studiato un piano di restituzione del prestito che partirà soltanto nel momento in cui i lavoratori potranno disporre dell’indennità di mobilità.
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