Non profit
Basilicata, laboratorio di sostenibilità
La Fondazione Eni Enrico Mattei in Val Camastra
di Redazione
La sfida prosegue. Era iniziata nel 2007, quando l’Eni aveva deciso di essere presente in Basilicata non solo come soggetto industriale e aveva avviato – tramite una serie di attori fra cui la Fondazione Eni Enrico Mattei e il consorzio Aaster – un progetto di radicamento territoriale articolato con una missione di comunità e alcuni patti specifici. L’obiettivo, che è insieme una scommessa, era quello di camminare insieme, grandi player e comunità locali, verso uno sviluppo condiviso e sostenibile.
«I primi due anni», spiega Cristiano Re, responsabile delle attività della Fondazione Eni Enrico Mattei in Basilicata, «sono stati incentrati sullo studio del territorio con investimenti di breve periodo e progetti-pilota con lo scopo di intercettare le domande delle diverse realtà che operano in Basilicata. Oggi la Feem punta a progetti e iniziative di ampio respiro, al rapporto con le istituzioni (Regione, Società energetica lucana, università, Enea e Azienda di promozione territoriale». Gli ambiti scelti a suo tempo per avviare iniziative specifiche erano l’energia, il turismo, la formazione in ambito informatico e l’agroalimentare. La tre giorni – dal 17 al 19 settembre – ha luogo in Val Camastra ed è incentrata su riflessioni e azioni per lo sviluppo locale. Una serie di eventi promossi da Eni e organizzati dai Comuni di Calvello, Laurenzana, Anzi e Abriola, dall’Ente Fiera di Basilicata, dalla Feem, dal consorzio Aaster e dalla Società editoriale Vita. Si comincia giovedì 17 con il convegno La sostenibilità nella filiera agroalimentare : esperti, dirigenti associativi e politici si confrontano alla luce anche di alcune buone pratiche.
Si prosegue, il giorno dopo, con la presentazione del Bilancio territoriale della Val Camastra (introduce Paolo Ricci, intervengono i sindaci; anche qui saranno discusse best practices non solo lucane). Sabato 19 invece si parla di Turismo, sostenibilità e sviluppo locale, dando conto, fra l’altro, dell’analisi sui modelli integrati di filiera turistica in Basilicata, coordinata da Giovanni Urga. Chiude la giornata un convegno organizzato da Aaster su Sviluppo locale nel Sud e il ruolo delle imprese (con Aldo Bonomi, Enrico Borghi, Carlo Borgomeo, Alessandro Laterza).
La manifestazione è frutto anche del lavoro condotto dalla Feem nell’ultimo anno. Corsi di formazione in collaborazione con la Bicocca di Milano e l’università della Basilicata, una Summer e una Autumn School per promotori del territorio, ma anche iniziative concrete come la realizzazione di un polo tecnologico nel centro di Viggiano. Nel 2008 la Feem ha avviato anche progetti di ricerca rivolti alla promozione dell’efficienza energetica e lo sviluppo di fonti rinnovabili; tra questi, il supporto scientifico alla realizzazione del Parco dell’Energia. «La strategia che stiamo adottando, forti dell’esperienza post insediamento», conclude Re, «è quella dell’impiego di energie e risorse su progetti ampi e di lungo periodo, con partnership forti, allo scopo di lasciare sul territorio una traccia legata allo sviluppo e al futuro soprattutto dei giovani».
Si può usare la Carta docente per abbonarsi a VITA?
Certo che sì! Basta emettere un buono sulla piattaforma del ministero del valore dell’abbonamento che si intende acquistare (1 anno carta + digital a 80€ o 1 anno digital a 60€) e inviarci il codice del buono a abbonamenti@vita.it