Non profit

Bello il “mi piace”, ma dove sono i ricavi?

Facebook sbarca in Borsa

di Redazione

Erano anni che a New York una IPO (Initial Public Offering) non creava così tanta attesa ed eccitazione come per la prossima quotazione di Facebook (FB), che renderà miliardario in pochissimi secondi il suo fondatore Marc Zuckerberg. I numeri sono impressionanti: 845 milioni di clienti di cui 483 attivi su base quotidiana, 2,7 miliardi di commenti e 250 milioni di foto caricate ogni giorno, 100 miliardi di amicizie che portano ad una valutazione stimata di 100 miliardi di dollari.
Sul grey market, mercato indicativo ma non regolamentato in cui si trattano titoli senza averne possesso, viene già valutato 36 dollari. Alcuni si domandano se non è troppo caro, visto che guadagna solo un miliardo su 3,7 di fatturato, 100 volte gli utili. A prima vista effettivamente sembrano numeri assurdi se paragonati a Google o ad Apple, che quotano 16 volte gli utili.
Penso che l’euforia e la speculazione giocheranno un peso enorme nei primi giorni di quotazione di una società molto attesa alla prova del mercato. FB riceve l’85% dei suoi ricavi dalla pubblicità, ma gli analisti ritengono troppo basso il ricavo/utente di 4 dollari anno, visto che ci passano in media 33 minuti al giorno. Ritengono inoltre che dovrà sviluppare altre forme per monetizzare l’enorme traffico degli utenti attivi con crescita di fatturato e utili per giustificare tali multipli. FB è popolare perché sinora è gratuito; ma i suoi utenti sarebbero in grado di tollerare più annunci, pagare un canone o vedersi vendere racconti sulla propria vita, abitudini e segreti ceduti a FB gratuitamente?
Mentre non riesco ancora a capire se sta nascendo una stella o una bolla, mi ricordo di qualcuno che sta ancora leccandosi le ferite per la bolla delle dot.com di dieci anni fa valutate miliardi sulla base del nulla. Di certo Zuckerberg ha scelto il momento migliore per incassare, e con il suo 28% piomberà nella lista dei 10 uomini più ricchi anche se il suo stipendio, come da tradizione, dal gennaio 2013 sarà solo di un dollaro. Non male per un 27enne…

Cosa fa VITA?

Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è  grazie a chi decide di sostenerci.