Per assicurare il funzionamento futuro del nostro delicato sistema-mondo, l?attuale modello di capitalismo, causa di enormi cambiamenti climatici, esaurimento delle risorse energetiche, forte degrado ambientale e povertà, va sicuramente (e urgentemente) riformato e ripensato.Il capitalismo 3.0 deve fondarsi sulla rivalutazione e sul recupero dei beni comuni – ambiente, legami sociali e cultura – che tutti possono utilizzare senza però reclamare un diritto esclusivo, per motivi di natura economica (poiché esauribili e potenzialmente non più utilizzabili) e morale (verso le generazioni che verranno). Le imprese, pur se con maggiori vincoli, non dovrebbero rinunciare alla massimizzazione del profitto e ai cittadini sarebbe assicurato un reddito minimo universale, derivante dagli introiti dei trust, che garantirebbe l?affrancamento dal bisogno e, con i beni comuni, sarebbero salvaguardati anche i diritti delle generazioni future, delle specie animali e di tutte le comunità umane.
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