Politica

Beni confiscati: comunità minori a rischio chiusura

L'appello di don Armando Zappolini contro la decisione del neo sindaco di Trentola Ducenta nel casertano

di Redazione

«In un momento così grave per tutto il mondo dei servizi sociali, in particolar modo in Campania, appare incomprensibile e sbagliato cacciare da un bene confiscato alla camorra una comunità per minori che da anni lavora splendidamente per aiutare bambini e ragazzi in difficoltà» dichiara don Armando Zappolini, presidente del Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza (Cnca).

La Comunità dei Felicioni – questo il nome del servizio a rischio chiusura –, gestita dalla Comunità di Capodarco, ha sede in una struttura confiscata al camorrista Dario De Simone, a Trentola Ducenta, in provincia di Caserta.
Il neo sindaco Michele Griffo ha pensato bene, tra i suoi primi atti, di chiedere la restituzione del bene.

«Operatori che lavorano con passione e capacità», conclude don Zappolini, «vengono ripagati con una decisione che, di fatto, segnerebbe la fine di questa bella esperienza. Ci uniamo anche noi a chi in questi giorni si è levato in difesa della Comunità, chiedendo alle Istituzioni – ministero dell’Interno, Agenzia nazionale per i beni confiscati, Regione, Provincia – e alla società civile dell’intero paese di attivarsi per impedire che la collettività perda questa importante risorsa. Sollecitiamo tutti a firmare la petizione on line in favore della Comunità dei Felicioni».

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