La settimana parlamentare

Beni culturali e paesaggio a rischio allargando il meccanismo del “silenzio-assenso”

La commissione ambiente del Senato sta lavorando alla Delega al Governo per la revisione del codice relativo alle autorizzazioni paesaggistiche. Si temono minori tutele. I pareri delle Soprintendenze da obbligatori diventerebbero semplice orientamento per le pubbliche amministrazioni. In coda alla news la segnalazione delle altre misure di interesse per il sociale e il Terzo settore in calendario nei prossimi giorni nelle commissioni parlamentari

di Edoardo Patriarca

Nelle assemblee di Camera e Senato di questa settimana sono previste le comunicazioni della ministra del Lavoro e delle Politiche sociali, Marina Elvira Calderone sullo  stato della sicurezza nei luoghi di lavoro. Le commissioni parlamentari del Senato sono impegnate nel rinnovo dei presidenti, vicepresidenti e segretari. Alla Camera si discuterà inoltre la mozione n. 1-00447 concernente il rapporto della Commissione europea contro il razzismo e l’intolleranza – Ecri sul fenomeno di profilazione razziale da parte delle forze dell’ordine in Italia.

Meno poteri alle soprintendenze

Vi segnalo il ddl 1372 – Delega al Governo per la revisione del Codice dei beni culturali e del paesaggio in materia di procedure di autorizzazione paesaggistica. È un testo su cui  sta lavorando la Commissione Ambiente del  Senato, un impianto normativo che di fatto propone una stretta sui poteri delle Soprintendenze e una semplificazione delle loro competenze.
Probabilmente la maggioranza proporrà un ammorbidimento di alcune norme, quelle più  in contrasto con  il Codice dei  beni culturali e del paesaggio.

Tuttavia rimane la sgradevole sensazione di un provvedimento che ancora una volta sceglie la  “semplificazione facile” per ovviare alla carenza di personale negli uffici delle Soprintendenze, mettendo così a rischio la tutela del patrimonio culturale e paesaggistico del nostro Paese, una tutela tra l’altro rinforzata dalla modifica dell’articolo 9 della Costituzione.

Il silenzio assenso si allarga

Ma andiamo nel merito del disegno di legge composto da tre articoli piuttosto complessi.
In primis si propone la trasformazione dei pareri delle Soprintendenze da obbligatori a non vincolanti trasformandoli in  un semplice orientamento per le pubbliche amministrazioni. 

Si introduce il silenzio assenso prevedendo molti casi nei quali, in assenza di una pronuncia esplicita della Soprintendenza, il parere viene maturato in automatico una norma a detta degli esperti incompatibile con la legge 241/90 che stabilisce l’inapplicabilità del silenzio assenso ai procedimenti riguardanti il patrimonio paesaggistico e culturale.
Il testo impone che il parere del Soprintendente debba essere reso entro il termine perentorio di 45 giorni, decorso il quale si intende formato il silenzio assenso e l’amministrazione competente provvede sulla domanda di autorizzazione.

Gli interventi di lieve entità non dovranno più essere sottoposti al parere della Soprintendenza e competono esclusivamente agli Enti territoriali. Nel caso di infrastrutture strategiche il parere invece spetta alla Direzione generale competente del ministero della Cultura. 

Procedure semplificate

Nel caso di prevenzione del rischio idrogeologico, di rafforzamento della sicurezza del patrimonio culturale e di ripristino delle infrastrutture danneggiate a seguito di calamità naturali sarà applicata “una specifica disciplina procedimentale semplificata”.

Semplificazioni sono introdotte  per i rinnovi delle attività di carattere stagionale e ripetitivo, basterà un’autocertificazione in luogo della presentazione di una nuova istanza.

In collaborazione con gli enti territoriali si prevede l’istituzione di sportelli unici per facilitare le procedure. 

Ciò nonostante la proposta di legge governativa annuncia un accentramento dei poteri in capo al  ministero della Cultura tanto da prevedere dopo il varo delle nuove norme l’adozione di nuove  “linee guida per assicurare l’esercizio uniforme delle azioni di tutela a livello nazionale”.

Di seguito i disegni di legge di eventuale interesse per sociale e Terzo settore iscritti nelle Commissioni parlamentari, suddivisi per ambiti.

Unione Europea e Esteri

ddl 2280 Delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l’attuazione di altri atti dell’Unione europea – Legge di delegazione europea 2024.

Sociale e Terzo settore

ddl 505 Modifiche al testo unico di cui al decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297, nonché al decreto legislativo 28 febbraio 2021, n. 38, in materia di utilizzazione degli impianti sportivi scolastici da parte delle associazioni o società sportive.

Sanità e salute 

ddl 1042  Disposizioni in materia di assistenza sanitaria in favore dei cittadini iscritti nell’Anagrafe degli italiani residenti all’estero residenti in Paesi che non appartengono all’Unione europea (UE) e non aderiscono all’Associazione europea di libero scambio-Efta.
ddl 1298 Disposizioni concernenti il finanziamento, l’organizzazione e il funzionamento del Servizio sanitario nazionale nonché delega al Governo per il riordino delle agevolazioni fiscali relative all’assistenza sanitaria complementare.
ddl 813 Disposizioni per la prevenzione e la diagnosi precoce della malattia del melanoma cutaneo.
ddl 2365​ approvato dal Senato, recante Misure di garanzia per l’erogazione delle prestazioni sanitarie e altre disposizioni in materia sanitaria.
ddl 1208 2095 2220 Disposizioni in materia di terapie digitali.
ddl 1483 e congiunti,  Prevenzione e cura obesità.

Economia e lavoro

ddl 2316 Disposizioni e deleghe al Governo in materia di intelligenza artificiale.
ddl 2369 Disposizioni per la revisione dei servizi per i cittadini e le imprese all’estero.
ddl 957 e congiunti , Delega Governo retribuzione lavoratori.

Territorio e ambiente

atto n. 260 Schema di decreto legislativo recante disposizioni integrative e correttive al decreto legislativo 23 febbraio 2023, n. 18, recante attuazione della direttiva (UE) 2020/2184 concernente la qualità delle acque destinate al consumo umano.
ddl 1372 Delega al Governo per la revisione del codice dei beni culturali e del paesaggio in materia di procedure di autorizzazione paesaggistica.

In apertura paesaggio toscano della Val d’Orcia – Photo by Kristof Van Rentergem on Unsplash

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