Non profit

Bertolaso: «Esporteremo il modello Abruzzo»

Il capo della protezione civile Guido Bertolaso mette a disposizione l'esperienza italiana

di Redazione

 «E’ troppo presto per capire se l’esperienza messa a punto dalla Protezione Civile in Abruzzo potra’ essere utile anche ad Haiti perche’ al momento la priorità è quella di garantire i soccorsi e dare una mano a decine di migliaia di persone disperate e prive di tutto. Ma appena la situazione sara’ piu’ sotto controllo siamo pronti a mettere a disposizione di tutto il mondo, e degli haitiani in particolare, l’esperienza nell’ambito della ricostruzione che abbiamo acquisito». Così ai microfoni di CNRmedia il capo della Protezione Civile Guido Bertolaso.

«Nell’isola si stanno organizzando i soccorsi ma tutto è reso più difficile dal fatto che l’aeroporto sta riprendendo a funzionare solo ora sotto la gestione americana e che manca un coordinamento dei soccorsi», ha aggiunto Bertolaso.

«Escluso l’intervento delle unità cinofile e di coloro che sono specializzati nel ritrovare le persone sotto le macerie perche arriverebbero troppo tardi», ha spiegato Bertolaso che ricorda: “si puo’ resistere sotto le macerie dalle 48 alle 72 ore”.

«Sta già volando verso Haiti un ospedale da campo con un team di medici specializzati nella traumatologia e in medicina d’urgenza -ha continuato Bertolaso- abbiamo una squadra di 12 tecnici di vigili del fuoco, Croce Rossa e del nostro dipartimento che stanno atterrando ad Haiti per valuate dove installare l’ospedale da campo e coordinare i soccorsi». Bertolaso ha infine sottolineato «il rischio che scoppino epidemie e che ci siano problemi per la distribuzione del cibo ai sopravvissuti e si creino disordini tra la popolazione dell’isola. Tra qualche giorno la popolazione sara’ in cerca di risposte per quanto e’ accaduto, montera’ la rabbia e sara’ una situazione molto difficile da gestire».

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