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Bielorussia: le famiglie adottanti organizzano una raccolta firme

Sabato 1 marzo, incontro delle famiglie che da anni hanno in corso una pratica adottiva per un minore bielorusso

di Redazione

Il 1 marzo, a Roma, le famiglie del Coordinamento famiglie adottanti in Bielorussia si sono riunite per decidere con quale strategia rispondere alla volontà politica di chiudere di fatto con le adozioni internazionali che la Cai ha imputato al governo di Minsk. Le famiglie sono ancora combattive e hanno optato per una sorta di bird dogging all?italiana: tempestare i siti dei candidati alle prossime elezioni per informarli della situazione e cercare di strappare loro qualche promessa. Il tutto accompagnato da una raccolta firme dal basso, tra la società civile, magari conquistando alla causa un campione sportivo che eserciti il suo fascino anche in Belarus. Nel frattempo, il 26 febbraio, il Ministero degli Affari Esteri ha fatto il primo passo ufficiale: l?ambasciatore Ferdinando Nelli Feroci ha incontrato il collega bielorusso, Aleksei Skripko, e gli ha rivolto un ?pressante appello? affinchè Mink riconsideri la propria posizione in merito alle procedure di adozioni di minori bielorussi avviate ormai da anni da famiglie italiane.

Di seguito pubblichiamo il comunicato ufficiale relativo all’incontro:
«In data 1° marzo le famiglie adottanti in Bielorussia si sono riunite in assemblea a Roma, alla quale hanno partecipato circa 200 persone venute da tutta Italia, per fare il punto della situazione nella loro battaglia d’amore e di giustizia per giungere allo sblocco delle pratiche adottive ferme in Bielorussia dal 2004. Le famiglie, nonostante la gravità e le difficoltà della situazione attuale, hanno ribadito in modo unanime e fermo la loro volontà di continuare a lottare per i loro obiettivi a tutela dei diritti dei bambini bielorussi che da anni aspettano di riunirsi a quelle che considerano le proprie famiglie.

Ugualmente è stata ribadita la volontà e l?impegno a lavorare per il dialogo con tutte le realtà che operano in Italia nel campo della solidarietà con la Bielorussia, per la salvaguardia in primo luogo dell?interesse dei bambini che vengono ogni anno ospitati in Italia.

Le famiglie adottanti, constatato che la questione adozioni – che dovrebbe avere per sua natura una connotazione prettamente umanitaria – è viceversa fortemente influenzata da problemi di carattere politico, hanno ritenuto opportuno individuare iniziative volte in primo luogo a portare avanti una costante opera di sensibilizzazione e di pressione verso tutti i livelli istituzionali e politico-sociali italiani, ai quali chiedere di farsi carico, nei rapporti tra Italia e Bielorussia, del problema delle adozioni, che non può essere ignorato da parte della società civile, economica e politica del nostro Paese.

Le iniziative approvate dall’Assemblea, e che costituiranno la linea operativa del Coordinamento Famiglie Adottanti e di altre rappresentanze organizzate di famiglie, riguarderanno, tra le altre, la richiesta a tutti gli schieramenti politici di illustrare quanta importanza e quali atti saranno disponibili a compiere in caso di vittoria elettorale per giungere alla risoluzione del problema delle adozioni in Bielorussia, nonché la richiesta al mondo imprenditoriale ed a tutti coloro che in Italia ed in Europa hanno rapporti con la Bielorussia di individuare nuove linee di dialogo; sarà, infine, ripresa e potenziata l?azione di pressione e sensibilizzazione verso l?Unione Europea affinché adotti un atteggiamento diverso da quello fin qui tenuto, nella considerazione della valenza puramente umanitaria della questione delle adozioni.

A supporto delle proprie iniziative, le famiglie adottanti chiederanno il sostengo, anche attraverso una raccolta di firme, di tutti coloro che ritengono che proseguire nel percorso adottivo equivalga ad una battaglia d?amore contro la chiusura della speranza in un futuro basato sull’amore e l’affetto di una famiglia già identificata dai bambini, nella convinzione che tanto più si saprà fare fronte comune, tante più saranno le possibilità di concludere positivamente questa vicenda, in un rinnovato e fattivo spirito di collaborazione tra Italia e Bielorussia».

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