Migliaia di insegnanti e genitori, bambini e ragazzi hanno preso parte alla quarta edizione di Educa, manifestazione nazionale dell’educazione che si è svolta in questi giorni a Rovereto. I diversi accenti che sono risuonati in questi giorni nelle sale dei palazzi e nelle strade del centro storico di Rovereto testimoniano che le persone sono venute non solo dal Trentino, ma da molte altre regioni anche del centro e del sud d’Italia. “La partecipazione numerosa, calda ed intensa ai più di 100 appuntamenti – secondo Michele Odorizzi presidente di Educa – ci ha restituito il senso pieno della proposta che tratta una questione così fondamentale attraverso linguaggi leggeri ma non banali, seri ma non tristi e noiosi. Gli intereventi e gli interrogativi posti nel corso dei dibattiti, in particolare dai giovani, ci dicono che l’aspettativa di chi partecipa è di anno in anno più alta e sofistica: quello di Educa non è un pubblico in cerca di intrattenimento, ma vuole essere protagonista”. Anche “educare nell’incertezza”, il tema scelto dal Comitato promotore ha dimostrato secondo Odorizzi che “l’educazione è una scommessa sull’uomo cruciale per ridare prospettiva e futuro alla comunità”.
Nella tre giorni sono stati proposti studi, riflessioni e ricerche che non hanno nascosto le criticità esistenti e hanno evidenziato i possibili spazi di miglioramento sia nella scuola che nella famiglia, sia nella politica che nel mondo del lavoro. Ma unanimemente positivo è stato in ogni caso il messaggio dei diversi protagonisti: filosofi come Roberto Mancini e Pietro Barcellona, lo psicologo Ignazio Punzi e l’artista Alessandro Bergonzoni hanno spronano all’impegno per la costruzione di nuove alleanze educative che coinvolgano l’intera comunità ripartendo da significati e valori profondi come la gratuità, la reciprocità, gli affetti e la giustizia. Da oggi comincia il lavoro che attraverso laboratori di approfondimento e tappe in diverse città italiane (Roma, Bari e Torino), ci porterà all’edizione del 2012 dove potremmo presentare riflessioni ed esperienze maturate e portare nuovi apporti sull’educazione.
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