Famiglia

Birmania, Fassino chiede visti per operatori umanitari

L'inviato dell'Unione Europea per il Myanmar lancia un appello alla giunta militare al potere

di Redazione

Piero Fassino, inviato dell’Unione Europea per il Myanmar, chiede alla giunta militare al potere di concedere il visto agli operatori umanitari che vogliono entrare nel Paese per dare aiuto dopo il passaggio del ciclone “Nargis” e di rinviare non solo nelle zone piu’ colpite ma in tutto lo Stato il referendum del 10 maggio. ”Le cifre di morti e dispersi parlano di una catastrofe umanitaria di proporzioni spaventose. Per questo chiediamo alle autorita’ del Myanmar di consentire l’inoltro immediato nelle zone sconvolte dal ciclone di tutti gli aiuti predisposti dall’Onu, dall’Ue, da singoli stati e dalle agenzie e ong internazionali”, ha dichiarato Fassino, che e’ in costante contatto con il rappresentante dell’Onu Ibrahim Gambari e con Javier Solana, ricordando che “l’Unione Europea, che ha gia’ stanziato un primo intervento di 2 milioni di euro, e’ pronta a inviare tutto cio’ che serve per soccorrere le popolazioni”. ”Chiediamo altresi’ – prosegue Fassino – alle autorita’ del Myanmar di concedere il visto di ingresso nel Paese agli operatori sanitari e a tutto il personale tecnico utile all’azione di soccorso e alla gestione dell’emergenza”. ”In questo contesto – conclude l’inviato dell’Ue – apparirebbe saggio che il rinvio del referendum del 10 maggio sulla Costituzione riguardi non solo le zone strettamente sconvolte dal ciclone, ma tutto il Paese”.

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