Formazione

Birmania: Italia aiuta operativa

Il Comitato ITALIA AIUTA si è immediatamente mobilitato per prestare un primo soccorso alle popolazioni colpite: servono pastiglie disinfettanti per l’acqua, utensili, kit igienico-sanitari e allestim

di Redazione

Oltre 27.000 morti, 30.000 dispersi e centinaia di migliaia di persone senza riparo e senza acqua potabile: questi i disastrosi effetti del ciclone Nargis, che si è abbattuto tra sabato 3 e domenica 4 maggio sul Myanmar (ex Birmania). Numeri ancora provvisori.

Il Comitato ITALIA AIUTA si è immediatamente mobilitato per prestare un primo soccorso alle popolazioni colpite: servono pastiglie disinfettanti per l?acqua, utensili, kit igienico-sanitari e allestimento di rifugi temporanei.

?La situazione nella capitale Yangon (ex Rangoon) è grave: mancano elettricità e acqua potabile, le linee telefoniche non funzionano, tutte le vie di comunicazione sono interrotte da tronchi e macerie? testimonia Silvia Facchinello, responsabile dei progetti Cesvi in ex-Birmania. E continua: ?Il Sud del paese è stato duramente colpito.

Nella zona di Laputta un villaggio è stato completamente spazzato via e circa 10.000 persone sono ferite, senza casa o scomparse.?

Le priorità sono la purificazione dell?acqua, che si sta rapidamente contaminando per la presenza di detriti e di animali morti, e il rifornimento di medicinali agli ospedali. ?Dobbiamo intervenire subito: la popolazione birmana e già a rischio di epidemie e non possiamo aspettare che la situazione precipiti ulteriormente? dichiara Maurizio Carrara, presidente di ITALIA AIUTA.

ITALIA AIUTA sta fronteggiando la prima emergenza, ma ha bisogno di ulteriori fondi per poter continuare e ampliare l?intervento di soccorso ad altri settori.

Per sostenere ITALIA AIUTA nelle operazioni di soccorso alla popolazione birmana:
vai al sito www.italiaiuta.org

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