Famiglia

Blair sedotto dal non profit

L'ex premier britannico interviene sul quotidiano La Repubblica e spiega il valore del Terzo settore

di Redazione

«Credo fermamente che poche cose siano più importanti, ai fini della creazione di una società giusta e del benessere di tutti gli uomini che ne fanno parte, di un settore che si occupi con impegno e con intraprendenza della carità. Quando ero Primo Ministro ho apprezzato da vicino la validità e l?efficienza del settore del volontariato. Noi, come governo, abbiamo fatto del nostro meglio per sostenere il terzo settore e il volontariato o quanto meno di non intralciarne troppo i programmi». Inizia così l’intervento di Tony Blair, ex primo ministro britannico, pubblicato oggi dal quotidiano diretto da Ezio Mauro.
In effetti, come i lettori di Vita ricorderanno, sono stati numerosi (e parecchio innovativi) gli interventi del suo governo a favore del Terzo settore. In questo pezzo, Blair ne spiega le premesse: «senza l?intraprendenza di istituti di beneficenza, di gruppi di fedeli, imprenditori sociale e centri di volontariato piccoli e grandi la vita britannica sarebbe sicuramente più povera, meno coesa meno libera… Oltre ad aiutare coloro che ne hanno bisogno questi centri e l?esistenza stessa di un forte settore del volontariato costituiscono un fondamentale strumento di controllo su uno Stato potenzialmente soverchiante».
L’articolo prosegue con il racconto di alcune esperienze fondazionali che l’ex premier sta conducendo e si conclude con l’invito a creare alleanze, sinergie e strategie per raddoppiare l’efficacia di un settore che anche in Grab Bretagna è in continua espansione.

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