Bologna può diventare un distretto culturale: è la convinzione di Nomisma, enunciata oggi al terzo appuntamento del ?Marchio Bologna: dalla città dei saperi alla città della conoscenza?. Durante il seminario, è stata presentata una ricerca che riconosce a Bologna la forza di un insieme di ”elementi utili a costruire una proficua rete fra imprese del territorio e attori culturali, condizioni geografiche, tradizione, eccellenze”. ”L’esistenza di una rete di relazioni e’, infatti, l’elemento che caratterizza il distretto, ma tale rete, per svilupparsi, ha bisogno di essere promossa – spiega Barbara Da Rin, curatrice della ricerca – da precise azioni di politica industriale. Il 68,8% del valore aggiunto a Bologna si produce nel terziario e il 23% della popolazione bolognese svolge un?attività creativa. Si tratta ora di cucire con sapienza questi elementi?. ”Gli interventi per la creazione di un cluster o distretto in ambito culturale – spiega ancora Da Rin – nascono principalmente da esigenze di riqualificazione degli assets strategici ed economici, da una spinta alla trasformazione dei settori economici tradizionali a partire dalla storia, dalla cultura e dall’economia del territorio. I benefici attesi vanno dalla creazione di nuove imprese, con aumento dell’occupazione qualificata, a una contestuale strategia di riqualificazione urbana dell’area interessata, alla creazione di un contesto sociale, ricreativo, attraverso lo sviluppo di attivita’ culturali e artistiche”. Per la realizzazione di un distretto culturale, sostiene Nomisma, ci vuole però il contributo di tutti: soggetti pubblici, che attivino strutture di coordinamento, soggetti privati, che mettano in moto start up di nuove imprese operanti nella filiera. Un distretto si completa poi con la nascita di strutture di facility, cioé di servizi a supporto delle imprese che favoriscano gli accordi nel cluster e con la comunicazione dei mutamenti in atto, utile a promuovere l’immagine della città. Fra le iniziative allo studio di Nomisma e’ il ?Premio Marchio Bologna? da attribuire a quelle realtà cittadine che abbiano saputo interpretare, attraverso progetti e iniziative concrete, lo spirito e l’immagine della nostra comunità in Italia e nel mondo.
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