Welfare

Bufera a Salerno per l’appalto “su misura”

Non profit in rivolta per un affidamento diretto che suscita molti dubbi

di Redazione

La clinica La Quiete ottiene in 18 giorni una redditizia commessa
dalla Regione. La cooperazione sociale pronta alla
denuncia penaleUn affidamento diretto a una clinica privata (La Quiete) per oltre un milione e 400mila euro. Senza gara ad evidenza pubblica e per attribuire un servizio dai corrispettivi decisamente interessanti. Circa 200 euro al giorno pro capite per cure infermieristiche e psicologiche a un massimo di venti pazienti considerati cronici (mentre in Campania la tariffa massima si attestava, in precedenza, a quota 158 euro). Il tutto in una delle regioni più “rosse” dal punto di vista dei conti sanitari. E per la precisione nella Asl2 di Salerno. «Questa volta si arriva all’esposto alla Procura della Repubblica», spiega Nicola Merola del Patto per la salute mentale della provincia di Salerno, un coordinamento che raggruppa realtà del non profit impegnate in questo ambito: «Noi della cooperazione sociale abbiamo aspettato per dieci anni una convenzione diretta e non l’abbiamo mai ottenuta. Il titolare della Quiete ha risolto in 18 giorni. Già questa pare una anomalia, senza contare che l’affidamento diretto superata una certa soglia economica non si può fare e la cifra di cui stiamo parlando è ben oltre il consentito».
Ci sarebbero dunque gli estremi per una contestazione: assenza di confronto con altre tariffe, superamento del massimo per l’affidamento diretto (ovvero 200mila euro), costi elevati (per prendere in cura, dal 1° gennaio 2009, pazienti che fino al 31 dicembre 2008 erano affidati al Dipartimento salute mentale della stessa Asl). «C’è anche un’altra anomalia», aggiunge Merola, «ovvero che il corrispettivo non riguarda le spese di ricovero, che rimangono tutte a carico del pubblico. L’imprenditore privato percepisce quindi una quota più elevata rispetto alle tariffe normalmente concordate a fronte della sola prestazione di manodopera». Intervenendo in una trasmissione radiofonica, Federico Pagano, ex direttore dell’Asl2 (attualmente commissariata), è andato al contrattacco dicendo che intanto «in sanità non esistono strutture non profit». E se ne è convinto lui?

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