Non profit

Buona tavola e solidarietàbCosì rinasce un ristorante

Friuli-V.G Una coop di tipo B alla guida di un rinomato locale

di Redazione

I dipendenti del Cantinon si sono uniti in un’impresa sociale, salvando il posto di lavoro e la tradizione culinaria. E dando una chance a chi ha più bisogno
A l Cantinon di San Daniele del Friuli a occhio sembra che nulla sia cambiato. Invece dietro al bancone c’è stata una piccola rivoluzione: da ottobre i dipendenti si sono costituiti in cooperativa sociale e hanno preso in mano la gestione del ristorante più famoso della città del prosciutto.
«Tutto è successo molto velocemente», racconta il presidente della cooperativa Pietro Valent . «Le difficoltà finanziarie della società che gestiva il locale hanno cominciato a emergere all’inizio di quest’anno e la situazione è precipitata dopo l’estate». I lavoratori sono rimasti per quattro mesi senza stipendio e rischiavano di perdere il posto.
Eppure da diverso tempo il ristorante non andava così bene: grazie all’impegno di Claudio, lo chef, Iole, l’aiuto cuoca, Matia, Angela ed Erica, il Cantinon tornava ad apparire sulla stampa locale e partecipava con successo alle manifestazioni gastronomiche della zona. Questo gruppo così affiatato di colleghi si è formato un po’ per caso, lavorando assieme in alcuni locali della provincia di Udine. Di fronte alla crisi, ha deciso di reagire, perché non è giusto chiudere quando si lavora bene.
«Guarda caso Angela è mia moglie. Assieme abbiamo riflettuto sulla possibilità di costituire una cooperativa di tipo B, sul modello di quella che gestisce la legatoria di Udine dove lavoro», continua Valent. «L’idea è tenere in vita il ristorante e offrire contemporaneamente occasioni di inserimento lavorativo qualificato a soggetti svantaggiati, che per ora sono tre».
La difficoltà è stata soprattutto riconquistare la fiducia dei fornitori e dei proprietari dei locali. «Abbiamo ottenuto uno sconto per quindici mesi sul canone d’affitto e agevolazioni per la caparra. Questo è stato possibile grazie al nome che il Cantinon si è riconquistato da quando ci lavorano Angela, Claudio, Erica, Iole e Matia», spiega Valent.
È una grossa scommessa per la cooperativa nascente, che parte con un capitale di 46mila euro, senza debiti. I soci, inoltre, hanno rinunciato a incassare gli stipendi dovuti, liquidazioni e tredicesime, per acquistare le attrezzature di cui era già dotato il ristorante. Rinunciano anche allo stipendio previsto per i lavoratori nel settore del turismo. Conclude Valent: «In fin dei conti è più importante essere finanziariamente solidi, fare i passi misurati con le nostre gambe, in base allo sforzo quotidiano. E non dimentichiamo la soddisfazione quotidiana di un lavoro fatto bene».

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