Non profit

Burocrazia infinita: i soldi degli Sms restano in Tesoreria

Dalla Regione Emilia Romagna: finchè in Banca d’Italia non sarà arrivata l’intera somma non si muoverà un euro. Già, ma perchè?

di Redazione

L’iter burocratico si è conlcuso. C’è il Comitato dei Garanti, c’è l’accordo tre le regioni sulle percentuali, come VITA vi ha informato passo passo.
Tutto bene dunque? No, i soldi, nonostante tutto, rimangono blindati sui conti della Banca d’Italia, ovvero stanno nel calderone della Tesoreria dello Stato.

Il perché lo spiega Raffaella Pizzi, dell’ufficio stampa di Regione Emilia Romagna, «di quei 15 milioni ce ne sono fettivamente solo 6. Gli altri, che vengono da utenze con contratto, saranno disponibili solo tra ottobre e novembre. Non credo che lo Stato ci manderà i fondi a tranche».

Finchè dunque le bollette telefoniche non verranno pagate (a fine ottobre e i primi di novembre) neanche un euro degli oltre 6 milioni di donazioni verrà girato ai conti speciali delle regioni. La decisione dei tre commissari, sulla ripartizione del denaro, prevede che all'Emilia-Romagna andranno oltre 14,3 milioni di euro, pari al 95% della somma raccolta, il 4,5% spetterà alla Lombardia e lo 0,5% al Veneto. Rimane Natale, come su Vita.it avevamo già annunciato, il periodo in cui la solidarietà italiana arriverà concretamente.

Nel frattempo viene da chiedersi se tutto questo sistema farraginoso e complicato non sia da rivedere (c’erano stati gli stessi problemi per L’Aquila). Nasce anche una perplessità: siamo sicuri che questo denaro, depositato alla Banca d’Italia, non generi  interessi? E se li genera dove vanno a finire?
Nei prossimi giorni proveremo a dare risposta a tutte queste domande. INtanto ci resta una certezza, i vostri soldi, per ora, li ha incamerati lo Stato.

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