Famiglia
Calciopoli: Uisp, Commissione vigilanza intervenga su Raisport
Per quanto riguarda la Rai il problema ha contorni gravi ed inquietanti - dice Filippo Fossati, presidente Uisp che auspica che venga fatta chiarezza e chiede alla Commissione di vigilanza di interv
di Redazione
L’ombra lunga degli interessi legati al potere delle televisioni si sta facendo strada nell’inchiesta sul calcio malato. E’ importante che tutto venga a galla e che gli inquirenti approfondiscano tutti gli aspetti che riguardano l’intreccio tra calcio e tv: ripristinare il terreno della legalità è la prima regola.
?Per quanto riguarda la Rai il problema ha contorni gravi ed inquietanti – dice Filippo Fossati, presidente Uisp – il servizio pubblico radiotelevisivo, attraverso i suoi dirigenti di struttura e di testata, non può essere lottizzato privatisticamente. Il problema dei diritti, la loro assegnazione e cessione, va gestito in maniera trasparente e regolare. Gli spazi sportivi della Rai vanno gestiti secondo le indicazioni del Contratto di servizio e nel rispetto del diritto dei cittadini ad essere informati: Raisport non può essere un’accezione?.
?Lo sport è un grande fenomeno sociale, non il feudo di qualche signore medioevale abituato ad imporre i suoi interessi con la forza – prosegue Fossati – Lo sport è un grande fenomeno sociale che le testate Rai, compresa Raisport, devono poter raccontare liberamente, nella sua complessità e ricchezza, come si legge nell’articolo 7 del Contratto di servizio: ?la Rai si impegna a promuovere e valorizzare, nell’offerta di programmazione televisiva…lo sport sociale?. Questo non è avvenuto in maniera adeguata e Raisport è chiamata a risponderne?.
Grazie alle dichiarazioni di alcuni redattori Rai sta cadendo il muro delle omertà ed è stata avviata un’inchiesta interna a RaiSport: l’Uisp auspica che venga fatta chiarezza e chiede alla Commissione di vigilanza di tornare a riunirsi e di intervenire per tutelare i diritti dei cittadini e degli utenti del servizio pubblico Rai.
Cosa fa VITA?
Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è grazie a chi decide di sostenerci.