Non profit

Call center, più facile passare da co.co.co a dipendente

Un avviso comune applicabile in tutte le aziende del settore prevede la stabilizzazione per i lavoratori con contratto di collaborazione coordinata e continuativa

di Redazione

Sono un operatore di call center con un contratto di collaborazione, anche se in effetti svolgo mansioni e orari da dipendente. Ora con un gruppo di colleghi vorremmo fare in modo che ci fosse riconosciuta la qualifica di lavoratori subordinati, e per questo pensavamo di rivolgerci all?Ispettorato del lavoro. Ma altri colleghi sostengono che è inutile, che verremo licenziati e il datore di lavoro non passerà nessun guaio. E io non so più cosa fare.

Daniele L. (email)

Lo scorso 4 ottobre, alla presenza del ministro Cesare Damiano, Cgil, Cisl e Uil hanno sottoscritto con Confindustria un avviso comune per la corretta attuazione delle istruzioni fornite dal ministero del Lavoro con la circolare n.17 del 14 giugno 2006, con specifico riferimento ai call center.

Il suddetto avviso è applicabile in tutte le aziende del settore e prevede la possibilità per i lavoratori con contratto di collaborazione coordinata e continuativa o a progetto di stabilizzare il proprio rapporto di lavoro. L?avviso inoltre consente l?adozione di procedure, assunte nella legge finanziaria 2007, attraverso uno specifico intervento legislativo, con l?obiettivo di portare alla stabilizzazione del rapporto di lavoro tenendo conto anche degli aspetti contributivi, come la totalizzazione o ricongiunzione di diversi periodi contributivi. Le applicazioni dell?avviso comune dovranno essere definite con appositi accordi aziendali, secondo le seguenti linee guida: dovranno essere concordate le condizioni del contratto di assunzione nel rispetto del ccnl applicato in azienda; le persone che svolgono attività inbound, in modo prevalente, sono da considerare dipendenti; il ricorso al lavoro a progetto sarà consentito con quanto previsto dalla circolare ministeriale.

Ritengo che questo percorso gradualmente darà risposta alle richieste dei lavoratori come lei.

Annette Lerna

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