Welfare

Cambogia: fermato ex numero due del regime di Pol Pot

Nuon Chea, ex leader dei khmer rossi, arrestato dal tribunale incaricato di indagare sul genocidio cambogiano

di Redazione

L’82enne Nuon Chea, ex numero due dei Khmer rossi, è stato arrestato oggi per ordine del tribunale cambogiano sostenuto dall’Onu che indaga sui crimini del regime che seminò il terrore fra il 1975 e il ’79.

Agenti di polizia e funzionari delle Nazioni Unite hanno prelevato Nuon Chea nella sua casa di Pailin, nella giungla al confine con la Thailandia, e lo hanno condotto in elicottero a Phnom Penh, la capitale, dove è subito iniziato il suo interrogatorio.

Nuon Chea è il massimo leader ancora vivente del regime che provocò la morte di almeno due milioni di cambogiani, fra stenti, torture ed esecuzioni, nel tentativo di realizzare un’impossibile utopia agraria. Il capo del regime, Pol Pot, morì nella sua casa nel 1998 e il comandante militare Ta Mok è deceduto l’anno scorso in ospedale.

Nuon Chea, che era il responsabile della sicurezza, era detto “l’ombra di Pol Pot” per la sua vicinanza con il leader.

Ci sono voluti anni per costituire il tribunale sostenuto dall’Onu per giudicare i crimini del regime dei Khmer Rossi. La Corte, composta da cinque giudici cambogiani, ha iniziato a operare in luglio con l’incriminazione di Kang Kek Ieu, noto come Duch, capo del terribile carcere S21, dove a migliaia vennero imprigionati, torturati e uccisi. Nuon Chea è il secondo imputato a venir portato davanti al tribunale.

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