Non profit
CAMPAGNE. Stop ai benefici per i reati violenti contro le donne
La campagna lanciata da Telefono Rosa è indirizzata la ministro Alfano
di Redazione
Telefono Rosa lancia un appello a tutti gli uomini e le donne del nostro Paese, attraverso una campagna di adesioni sia via mail (telefonorosa@alice.it) sia con il social network Facebook (Gruppo “Aboliamo i benefici per reati di violenza contro le donne”). Obiettivo è chiedere al ministro Alfano che coloro i quali si macchiano di reati di violenza contro le donne non possano mai più godere di alcun beneficio.
Questo il testo dell’appello:
Cari Amici e Amiche,
riteniamo che chi commette reati di violenza contro le donne non debba poter usufruire di nessun beneficio.
La pena deve essere scontata interamente! L’atteggiamento di indulgenza nei confronti di un violento è un messaggio negativo per i giovani, una gravissima mancanza di rispetto per le vittime e le loro famiglie e un segnale terribile per quelle donne che stanno trovando la forza di denunciare le violenze che subiscono ogni giorno.
Chiediamo a tutti di aderire alla Campagna “Aboliamo i benefici per chi commette reati di violenza contro le donne”.
«Le ragioni di questa iniziativa – dice la presidente di Telefono Rosa, Gabriella Moscatelli – partono da una drammatica riflessione: nel mese di agosto abbiamo ricevuto una quantità impressionante di richieste di aiuto. Proprio qualche giorno fa abbiamo elaborato i dati dal 1° gennaio al 31 luglio 2009: solo da Roma e Provincia hanno chiesto aiuto a Telefono Rosa circa milletrecento donne. Un numero impressionante e che mai era stato così alto in 23 anni di attività della nostra associazione. E proprio mentre noi raccogliamo dati così allarmanti, il segnale che viene dato alla società civile è la liberazione di un uomo che non ha avuto pietà due giovanissime ragazze»
La presidente di Telefono Rosa conclude: «Se non cambiamo le normativa rendendola più rigida e rigorosa nella certezza e nella durata della pena, l’Italia è destinata a vedere peggiorare il dramma sociale della violenza sulle donne».
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