Famiglia

Capanna alla UE: sugli ogm non accettiamo diktat

Preoccupazione per il rinvio a gennaio della decisione sul mais transgenico: per Capanna si favoriscono gli USA

di Redazione

“Sugli Ogm non è possibile accettare diktat contro la volontà sovrana dei governi della maggioranza dei popoli dei Paesi europei”, ha detto Mario Capanna, Presidente della Fondazione Diritti Genetici, sulla scelta della Commissione Europea di rimandare la decisione sui mais transgenici.

“Siamo fortemente preoccupati per la scelta della Commissione di rinviare la decisione relativa all’autorizzazione alla coltivazione in Europa di due varietà di mais transgenico, visto che il Commissario competente Stavros Dimas ha da tempo motivato il proprio parere contrario mediante studi scientifici che sottolineano l’impatto negativo del mais transgenico sull’ambiente. Lo slittamento a gennaio sembra assecondare il calendario chiesto dagli Stati Uniti per la risoluzione del contenzioso tra essi e l’Europa nell’ambito del Wto, prevista per il giorno 11 dello stesso mese», ha spiegato Capanna.

«La Commissione non può pensare di decidere su questo tema prescindendo dal volere di 18
governi, che ormai costituiscono una maggioranza di blocco, sia nel Consiglio dei Ministri dell’ambiente che in quello dei ministri dell’agricoltura. In questo caso i governi dovrebbero seriamente chiedersi quanto questa Commissione sia in grado di rappresentare l’Unione nelle sedi negoziali internazionali. Come ampiamente dimostrato dalla Consultazione nazionale, promossa dalla Coalizione “ItaliaEuropa – liberi da Ogm”, tuttora in corso nel nostro Paese, che ha già raccolto oltre tre milioni di voti, la questione degli Ogm e del futuro agricolo e alimentare dell’Europa deve essere affrontata dalla Commissione guardando agli interessi dei cittadini e non a quelli delle multinazionali del biotech. Speriamo che le nostre siano solo preoccupazioni, ma è bene sapere che non è possibile accettare diktat contro la volontà sovrana dei governi della maggioranza dei popoli dei Paesi europei”.

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