Welfare
Carcere, “a Milano è emergenza umanitaria”
La denuncia congiunta di Nessuno tocchi Caino e del direttore di San Vittore Luigi Pagano
di Redazione
Emergenza umanitaria. Sergio D’Elia, presidente dell’associazione nessuno tocchi Caino, non trova altra definizione per descrivere la condizione in cui vivono i detenuti delle carceri lombarde. “Un atto di clemenza sarebbe solo un risarcimento nei confronti di chi sta dietro le sbarre”, aggiunge ricordando in un’intervista comparsa sulla Stampa di oggi “l’allarme scabbia sia solo l’ultimo, visto che in alcune sezioni del carcere milanese di San Vittore manca persino l’acqua”.
Una denuncia che trova facile sponda in Luigi Pagano, direttore della maggiore casa di reclusione milanese, che vede nero: “magari i nostri problemi si limitassero a qualche caso di scabbia, qui sono le cure specialistiche il vero scadalo. Da luglio scorso non riusciamo a pagare più i medici, a causa del crollo del nostro budget passato da 240mila a 48mila euro”. “L’unica nota positiva”, chiude Pagano, “è che i medici a cui abbiamo detto di restarsene a casa e di tenersi pronti solo in caso di emergenza non ci ascoltano e continuano a prestare servizio nel carcere”.
17 centesimi al giorno sono troppi?
Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.