Welfare
Carcere d’agosto: sette morti in dieci giorni
Lo denuncia in una nota che pubblichiamo la redazione di Ristretti Orizzonti
di Redazione
Prima settimana d?agosto. Nelle carceri di Velletri, Regina Coeli, Bolzano, Pavia, Vigevano, Locri e Brescia muoiono (complessivamente) 7 detenuti: 2 sono suicidi, 1 morte è causata da un “cocktail” di farmaci e droghe, 4 da “cause naturali” non meglio precisate. L?età media dei detenuti morti è di 35 anni.
Forse anche per la complicità delle ferie, in corso o incombenti, finora quasi nessuno ha speso una parola su questa vera e propria strage di persone relativamente giovani e relativamente sane che improvvisamente vengono ritrovate cadavere nelle rispettive celle.
Eppure questa “epidemia da carcere” ha proporzioni davvero allarmanti: se si manifestasse con la stessa virulenza tra la popolazione libera – fatte le debite proporzioni – ogni anno in Italia “perderemmo” 300.000 trentenni, deceduti quasi tutti per “cause naturali”. Una catastrofe, una piaga biblica.
Se questo succede in carcere, invece, rischia di essere tutto nella norma: comunque stiamo parlando di persone drogate, alcoliste, malandate nel corpo e nella mente, con aids, tubercolosi, epatiti e quanto altro. Infine – ma non per ultimo – sono “delinquenti”, perciò se nel corso della “meritata espiazione” qualcuno non regge, la sua morte non fa neppure notizia.
Ulteriori considerazioni sarebbero superflue, meglio lasciar parlare la “nuda” cronaca di queste morti, con gli scarni dati che siamo riusciti a raccogliere grazie al lavoro di chi, operando nelle situazioni di disagio, è sempre attento e presente, anche d?estate.
28 luglio 2007 – Carcere di Velletri, Sezione Alta Sicurezza
Riccardo Boccaccetti, 35 anni, muore per arresto cardio-circolatorio. Alcuni giorni prima di morire era stato sottoposto ad una perizia medico-legale che doveva accertare se le sue condizioni di salute erano compatibili con la detenzione in carcere. L?uomo pesava solo 56 kg, a causa di un deperimento fisico progressivo. Peraltro sembra fosse seguito costantemente dai sanitari dell?Istituto. Sono in corso indagini della magistratura per appurare le cause precise del decesso. Fonte: Ufficio del Garante dei diritti dei detenuti del Lazio.
30 luglio 2007 – Carcere di Regina Coeli, Roma
Emanuele Fontana, 30 anni, muore per arresto cardiaco. Ex tossicodipendente e alcolista era in carcere da circa un anno, in attesa di giudizio. Sono in corso indagini della magistratura per appurare le cause precise del decesso. Fonte: Ufficio del Garante dei diritti dei detenuti del Lazio.
1 agosto 2007 – Carcere di Pavia
Tomas Libiati, 27 anni, viene trovato morto in cella. La visita del medico legale ha stabilito le cause naturali del decesso, escludendo l?ipotesi del suicidio, ma si attende l?esito degli esami tossicologici effettuati nel corso dell?autopsia. Fonte: Il Giorno
3 agosto 2007 – Carcere di Bolzano
Omar Radouane, 31 anni, tunisino, viene ritrovato morto in cella. Era stato arrestato una settimana prima per il furto di un portafogli. A provocarne il decesso, stando all?autopsia ordinata dalla magistratura e effettuata dall?anatomopatologo Eduard Egarter Figl, sarebbe stato un arresto cardiaco. Nel suo sangue è stata riscontrata un?alta concentrazione di THC (il principio attivo della cannabis) e di metadone, forse all?origine della morte proprio il micidiale cocktail di queste sostanze. Fonte: Alto Adige.
5 agosto 2007 – Carcere di Locri
Antonio Cordì, 65 anni, muore per una grave malattia che lo aveva colpito da tempo. Cordì era detenuto dal 1999 dopo essere stato condannato all?ergastolo nel processo scaturito dall?operazione “Primavera” che all?epoca smantellò i clan Cordì e Cataldo, impegnati da anni in una sanguinosa faida. Negli anni ?80 Antonio Cordì era stato anche consigliere comunale del Psi a Locri. Fonte: Ansa.
7 agosto 2007 – Carcere di Brescia
I.A., 32 anni, egiziano, si uccide impiccandosi. Era in isolamento e “sorvegliato speciale”. Aveva appena visto il medico: pareva sereno ma ha chiesto un ansiolitico per poter dormire.
In cella era finito la settimana scorsa, accusato di aver venduto una dose di cocaina, rivelatasi letale, alla giovane marocchina morta per overdose a Desenzano. I.A., egiziano di 32 anni, era stato arrestato dopo essere stato male a sua volta: era finito al pronto soccorso dell?ospedale di Manerbio. Martedì nel tardo pomeriggio il giovane si è suicidato nel carcere di Verziano. Il giovane nordafricano l?ha fatta finita impiccandosi alla porta della cella, sfruttando un quarto d?ora tra la visita del medico e il giro di controllo degli agenti di polizia penitenziaria.
Dopo l?arresto il 32enne era stato prezioso per le indagini, aveva deciso di collaborare: in cella erano finiti altri due trafficanti, acquirenti di parte della cocaina tagliata con tropocaina in circolazione nel Bresciano, che aveva fatto temere ci fosse sulla piazza una partita all?atropina. Il giovane egiziano preso dopo il ricovero all?ospedale aveva scelto di rispondere alle domande del pm Paolo Savio. La sua collaborazione aveva fatto scattare il trasferimento al carcere di Verziano, in una cella singola. L?egiziano era tenuto in regime di stretto isolamento, vietato qualsiasi incontro con altri detenuti. Il 32enne era anche sotto stretto controllo della polizia giudiziaria, ma deve aver studiato tempi e ritmi per mettere in atto il suo piano.
Martedì nel tardo pomeriggio l?occasione. Il 32enne aveva appena visto il medico, che lo ha descritto come sereno anche se un po? preoccupato per la sua famiglia e per il futuro. Al medico il giovane ha chiesto un ansiolitico perché aveva qualche problema a dormire. Uscito il medico dalla cella il 32enne ha preso l?unica “corda” disponibile: le lenzuola sono di carta, ma è riuscito a strappare il cordino di una tenda. Si è appeso alla porta della cella. Gli agenti lo hanno trovato morto, asfissiato.
L?egiziano non ha lasciato alcun biglietto e sulla scelta di farla finita si possono solo fare ipotesi: il rimorso per la morte della giovane o la paura per la sua famiglia?
8 agosto 2007 – Carcere di Vigevano
Un detenuto italiano di 40 anni si uccide impiccandosi. L?uomo, stava scontando una pena residua di un anno. Si trovava in infermeria, per un precedente malessere, quando si è impiccato, forse con un lenzuolo. Fonte: Il Giorno.
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