Welfare

CARCERE. Garante detenuti Lazio: è emergenza decessi

A fine aprile già sette i morti nelle carceri laziali

di Redazione

Nel Lazio  scatta l’emergenza morti nelle carceri:dall’inizio del 2009 alla fine di aprile  sono, infatti, seii decessi accertati fra le persone sottoposte a limitazioni della liberta personale cui si deve aggiungere il suicidio della donna tunisina  della settimana scorsa al C.I.E. di Ponte Galeria. Ladenuncia è del Garante dei diritti dei  detenuti del Lazio Angiolo Marroni.
 
Dei decessi ufficialmenteaccertati dai collaboratori del Garante, ci sono tre suicidi uno  nel carcere di Velletri, uno in quello di Viterbo euno nel C.I.E. di Ponte  Galeria), uno per malattia (Sandro C. nella clinica “Villa Immacolata” di Viterbo) e tre  ancora daaccertare (uno nel C.I.E. di Ponte Galeria, uno a Rebibbia Nuovo  Complesso ed uno agli arresti domiciliari).
 
Di queste  morti le ultime tre si sono verificate il 1 aprile a Rebibbia Nuovo Complesso (Luciano C., 37 anni, trovato morto nella sua cella per cause in corso di  accertamento), il 9 aprile, quando Massimo C., 40 anni è stato trovato morto in  casa dopo essere stato scarcerato poche ore prima dal carcere di Regina Coeli e  il 7 maggio, con l’immigrata tunisina che siè impiccata a Ponte Galeria.
 
«Se incarcere si continua a morire, come adesso, il 2009 sarà ancora peggio dello scorso anno, quando contammo la cifra record di 18 decessi in tutta la regione – ha detto il Garante dei diritti dei detenuti Angiolo Marroni – Il sovraffollamento, considerandoche in tutta Italia siamo ormai arrivati a contare oltre 62mila detenuti, la carenza di personale, di fondi estrutture, la difficoltà a svolgere una adeguata attività trattamentale rendono, di fatto, inapplicabile il dettato Costituzionale sul recupero sociale del reo e fanno del carcere un luogo ancor più invivibile, soprattutto per i più deboli».

Cosa fa VITA?

Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è  grazie a chi decide di sostenerci.