Non profit
Cariplo mette la persona al centro
Presentati i bandi 2010: precedenza alla coesione sociale
di Redazione

All’area Servizi alla persona va poco meno del 20% dei 213 milioni che saranno impegnati quest’anno. «Una scelta “economica”», spiega Giuseppe Guzzetti
Presentati i bandi 2010 di Fondazione Cariplo. Fin dal primo sguardo risulta evidente come una particolare attenzione sia stata rivolta al versante della coesione sociale e alla persona. Dei 213 milioni (erano 156 nel 2005, 164 nel 2006, 179 nel 2007 e 211 nel 2008) che la fondazione ha messo a disposizione per quest’anno, il 19,5%, circa 41 milioni, è stato destinato proprio all’area Servizi alla persona. Perché «solo quando c’è coesione sociale», ha sottolineato il presidente Giuseppe Guzzetti, «si possono affrontare anche i problemi dell’economia e della finanza».
Una scelta maturata come risposta alle tante sollecitazioni del territorio. «La crisi ha colpito duramente e abbiamo cercato di dare una risposta forte», spiega Davide Invernizzi, responsabile d’area della fondazione. «Ci siamo concentrati sui temi delle non autosufficienze e del sostegno dell’autonomia possibile dando molto spazio al cosiddetto welfare leggero: disabilità, anziani non autosufficienti e affido. Non ci occuperemo invece di sanità come avevamo sempre fatto fino ad ora». Nel comparto sociale l’incremento di risorse è stato pari a quasi il 50% rispetto al 2009; un plus che permette di puntare anche su housing sociale e inserimento lavorativo. «Abbiamo stanziato somme importanti sul bando per organizzazioni del terzo settore, per la messa in disponibilità di posti letto», approfondisce Invernizzi, «contestualmente abbiamo ribadito il tema dell’accompagnamento e dei progetti di inserimento lavorativo per i soggetti svantaggiati che si rivolge alla cooperazione di tipo B». La fondazione quindi non si è limitata a rinforzare settori d’intervento usuali. «Abbiamo pensato a strumenti nuovi. Il più importante è il bando sull’intercultura, che è operativo dall’11 gennaio e che sostiene con 2 milioni di euro progetti di rete tra istituzioni scolastiche e onlus per l’inclusione e il successo scolastico degli alunni stranieri», conclude Invernizzi.
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