Non profit

Caro Monti, non è proprio un volontario

di Redazione

Sono scandalizzato dalle parole di Mario Monti agli Stati generali del volontariato di Protezione civile. Il premier e professore in quell’occasione se n’è uscito con questa affermazione: «Colgo un’assonanza tra la vostra funzione di volontari per la messa in sicurezza del territorio e la mia funzione di volontario per la messa in sicurezza del Paese».
Consiglierei al nostro premier, senza attardarmi in una bibliografia più evoluta, di consultare almeno Wikipedia dove può trovare una definizione di volontario media e comunemente accettata. Eccola: «Il volontariato è un’attività libera e gratuita svolta per ragioni private e personali, che possono essere di solidarietà, di assistenza sociale e sanitaria, di giustizia sociale, di altruismo o di qualsiasi altra natura. Può essere rivolto a persone in difficoltà, alla tutela della natura e degli animali, alla conservazione del patrimonio artistico e culturale. Nasce dalla spontanea volontà dei cittadini di fronte a problemi non risolti, o non affrontati, o mal gestiti dallo Stato e dal mercato. Per questo motivo il volontariato si inserisce nel “terzo settore” insieme ad altre organizzazioni che non rispondono alle logiche del profitto o del diritto pubblico».
Oppure, visto il ruolo pubblico ormai svolto dal professore, si potrebbero consultare la definizione di volontariato data dalla Corte Costituzionale (n. 75/1992), o dalla legge-quadro sul volontariato 11 agosto 1991, n. 266, dove si specifica che il volontariato è «un modello fondamentale dell’azione positiva e responsabile dell’individuo, che effettua spontaneamente e gratuitamente prestazioni personali a favore d’altri individui ovvero d’interessi collettivi degni di tutela da parte della comunità».
Insomma caro Monti, la sua uscita crea confusione sotto tutti i punti di vista, non ultimo il fatto che la sua funzione «da volontario per la messa in sicurezza del Paese», ha avuto come precondizione una nomina a senatore a vita che prevede uno stipendio di 211.502 euro annui lordi. Stendendo un pietoso velo sul resto.
Grazie dell’ospitalità, spero di veder pubblicata la mia lettera.
Pietro Mozzanica, Gessate

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