Welfare
Caro (nuovo) ministro della Giustizia…
Il Sindacato autonomo polizia penitenziaria scrive al nuovo Guardasigilli: «serve un maggiore ricorso a misure alternative alla detenzione»
di Redazione
«Salutiamo con favore la nomina a Ministro della Giustizia di Nitto Francesco Palma, magistrato e parlamentare che abbiamo avuto modo in piu’ occasioni di apprezzare per la serietà e le competenze tecniche in materia di giustizia». Lo dichiara Donato Capece, segretario generale del sindacato autonomo polizia penitenziaria Sappe, che dal neo ministro si aspetta «soluzioni all’emergenza penitenziaria» e chiede «un confronto costruttivo».
«A nostro avviso», prosegue Capece, «bisognerebbe ripensare il carcere e realizzare un nuovo ruolo per l’esecuzione della pena in Italia che preveda circuiti penitenziari differenziati e un maggiore ricorso alle misure alternative attraverso, da un lato, un carcere invisibile sul territorio cui affidare tutti coloro che commettono un reato che non crea allarme sociale e, dall’altro un carcere di massima sicurezza, per i 41 bis o comunque riservato ai soggetti che si macchiano di gravissimi reati». L’obiettivo del Sappe è quello di un carcere che «non peggiora chi lo abita, non lo incattivisce, non crea nei suoi abitanti la convinzione di essere una vittima».
Per arrivare a ciò è necessario, per Donato Capece coinvolgere il sociale e col «lavoro durante la detenzione, anche attraverso progetti concreti per il recupero ambientale del territorio, che abbatta il fenomeno dell’ozio in carcere». Nel 2010 nelle sovraffollate carceri italiane, 1.137 detenuti hanno tentato il suicidio e sono stati tempestivamente salvati dai nostri Agenti ed oltre 5.700 hanno compiuto atti di autolesionismo. «Tanto basta», conclude CApece, «per comprendere quanto sia urgente intervenire sul sistema penitenziario italiano».
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