Mondo
Casa per meninas de rua. È la mission di Concetta
Come farmacista in pensione poteva scegliere il riposo e invece ha deciso di dedicarsi alle giovani tossicodipendenti e madri sole.
di Redazione
Instancabile. Su e giù, per l?Italia e il Sudamerica, macinando migliaia di chilometri tra Campania, Basilicata e le immense province del Brasile. Protagonista di questo muoversi da una parte all?altra del mondo è Concetta Filizzola. Una donna che non si dà per vinta e che ha a cuore la realizzazione di un progetto. Quello che ha pensato per alcuni bambini incontrati per caso, ovvero una casa di prima accoglienza già in parte realizzata, deve andare avanti, costi quel che costi.
Concetta Filizzola ha 76 anni e fino a oggi ha portato a termine un alloggio a Maringà in Brasile per ospitare giovani ragazze madri e i loro bambini: la Casa de Nazaré. Inaugurata il 4 agosto 2000, la grande struttura avrà un seguito. A fine 2004, prima di ripartire per l?ennesimo viaggio alla volta del Brasile, è riuscita a ottenere altre donazioni per ingrandire la casa mobilitando amici vecchi e nuovi, del Cilento e della Lucania. L?obiettivo è quello di offrire ospitalità non solo alle minorenni in attesa, ma anche alle giovani tossicodipendenti cacciate da casa. Il nuovo edificio, 300 metri quadrati con più di 20 posti letto, che sostituisce quello in affitto usato per l?emergenza iniziale, si avvale dell?opera delle suore della Redenzione.
Era il 1991 quando Concetta Filizzola, farmacista in pensione, arrivò nello Stato brasiliano del Paranà per la prima volta con l?obiettivo di andare a trovare la sorella emigrata oltreoceano. Lasciato il natìo San Costantino (in provincia di Potenza), si imbattè in una povertà molto diversa da quella che aveva incontrato fino ad allora. Ospizio, carcere femminile, rieducazione per minori, sono tante le attività che ha intrapreso sotto la guida di monsignor Geraldo Scheider.
Ma sono le ragazze – madri, giovani di 15, 16 anni, a catalizzare la sua attenzione: «Sole, senza famiglia, una volta che il bambino è nato erano spesso abbandonate alla prostituzione. Altre volte diventavano trafficanti di droga, il primo lavoro che trovavano», osserva la donna. E parte proprio da qui il progetto delle adozioni a distanza per i bambini. Ma occorreva fare qualcosa anche per le mamme. Nasce così l?idea della casa che, portata all?attenzione del vescovo e delle autorità locali, diventa un progetto concreto.
Da allora circa settanta giovani donne, alcune con sintomi di dipendenza da droga e da alcool, altre trovate in uno stato di gravidanza precoce, hanno potuto ottenere lo spazio per partorire e vivere il primo periodo di vita dei loro figli non per strada, ma tra persone amiche. Adesso il lavoro si dirige al recupero sociale delle giovani. Attività questa che viene svolta grazie all?opera di quattro suore e delle volontarie brasiliane.
«La considerazione delle donne povere in Brasile è bassissima e il lavoro di attenzione ai bisogni materiali continua attraverso la formazione culturale da realizzare nelle scuole, nelle parrocchie e, prossimamente, attraverso un programma televisivo», fa sapere Concetta Filizzola che ricorda come «l?obiettivo primario è di offrire a queste ragazze cresciute troppo in fretta, l?opportunità di avere un?alfabetizzazione e di imparare un lavoro, per badare al loro sostentamento».
Nei piani futuri di Concetta adesso ci sono le esigenze delle bambine che vivono per strada, le meninas de rua, poiché vorrebbe cercare un tetto anche per loro. In fondo è una persona che è stata sempre determinata e, ora che le cose sono iniziate, è giusto che vadano curate al meglio.
Nicola Nicoletti
Il punto
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