Welfare
CCNL coop sociali: le critiche di RdB
L'aumento concesso è inferiore all'inflazione e i dirigenti si sono riservati tutto un altro trattamento: ecco le accuse di Luigi Marinelli
di Redazione
La ricchezza del Terzo settore è la miseria dei suoi lavoratori. Così RdB-rappresentanze sindacali di base critica l’accordo concluso ieri sul CCNL delle cooperative sociali.
«Mantenere al limite della sopravvivenza le lavoratrici e lavoratori delle cooperative sociali è una ignobile forma di “risparmio” della spesa pubblica che si realizza grazie a un drammatico teatrino tra enti pubblici, sindacati collaborazionisti e cooperative», dice un comunicato. Per rompere quello che definisce il “teatrino del mercato sociale”, RdB convoca una assemblea nazionale a Roma per il 19 settmbre e uno sciopero nazionale per il 17 ottobre.
Ecco le critiche mosse al contratto firmato ieri.
Meno dell’inflazione
«Per evitare illusioni ottiche sulle 130 euro di aumento, sbandierati da CGIL-CISL-UIL come una “giusta risposta al problema salariale dei lavoratori del settore”, facciamo un esempio pratico, calcolato questa volta sul 6° livello, che era stato preso come riferimento nella piattaforma unitaria di CGIL-CISL-UIL: nella piattaforma sindacale si richiedevano 170 euro a coprire solo fino al 2007, mentre si è firmato per un aumento che parte da gennaio 2008 di 67.74 euro (differenza 102.26 euro in meno) e arriva a dicembre 2009 con un aumento di 145.41 (differenza di 24.56 euro in meno). In quattro anni non si ottiene quello che era stato richiesto solo per coprire i primi due anni (2006-2007), e i sindacati CGIL-CISL-UIL non avevano “chiesto il doppio per ottenere la metà” ma avevano chiesto l’adeguamento salariale secondo i criteri previsti dagli accordi interconfederali sui rinnovi dei CCNL, e lo ribadiamo che per noi già la richiesta di 170 euro era già al di sotto dell’inflazione reale. Oggi l’inflazione rilevata dall’ISTAT è al 3,8% (e già questa è una percentuale, anche se ufficiale, molto lontana dalla reale inflazione del potere di acquisto dei salari) mentre il contratto nazionale è stato firmato dichiarando una inflazione di riferimento del 2,8% per il 2008 e del 3,3% per il 2009. Quindi questi aumenti con una inflazione al 3,8% annuo significano una perdita salariale ulteriore e netta passata e futura piuttosto che un reale aumento delle attuali retribuzioni», spiega Luigi Marinelli, portavoce Rdb/Cub.
Trattamento diverso per i dirigenti
«Il giorno prima, cooperative e sindacati CGIL-CISL-UIL hanno firmato il rinnovo del contratto nazionale dei dirigenti delle cooperative: l’aumento è di 650 euro e per gli arretrati hanno concordato una una tantum di 1.300 euro, un esempio davvero illuminante dello spirito cooperativistico. Mantenere al limite della sopravvivenza le lavoratrici e lavoratori delle cooperative sociali è una ignobile forma di “risparmio” della spesa pubblica che si realizza grazie ad un drammatico teatrino tra governi, enti pubblici, sindacati collaborazionisti e cooperative (basti pensare al semplice fatto che CGIL-CISL-UIL hanno richiesto l’apertura della trattativa di rinnovo del contratto con 19 mesi di ritardo)», conclude Marinelli.
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