Non profit

CdR tra le più grandi fondazioni in Italia

Fondazione Cassa di Risparmio Di Padova e Rovigo presenta il Bilancio Sociale 2008 da cui risulta essere la prima fondazione veneta e la settima nazionale

di Redazione

È stato presentato questa mattina, in un incontro a cui erano presenti le istituzioni e gli enti beneficiari, il Bilancio Sociale 2008 della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, giunto quest’anno alla sesta edizione. Nel 2008 la Fondazione ha deliberato interventi per oltre 75 milioni di euro a favore del territorio, suddivisi nei seguenti settori di intervento: 16,2 milioni di euro per “Assistenza e tutela delle categorie più deboli”, 16,1 milioni di euro per quello “Arte, attività e beni culturali”, 13,2 milioni di euro per “Ricerca scientifica e tecnologica”, 13,2 milioni di euro per “Salute pubblica, medicina preventiva e riabilitativa”, 12,3 milioni per “Educazione, istruzione e formazione”, 1,3 milioni per gli altri settori (protezione e qualità ambientale, attività sportiva, sicurezza alimentare e agricoltura di qualità, protezione civile) e infine 3 milioni per il “Fondo per il Volontariato della Regione Veneto e il Progetto Sud”.
Questi dati si pongono in linea con gli impegni assunti nel Programma pluriennale relativo al triennio 2007-2009, nel quale era stato deciso di stanziare 200 milioni di euro per progetti a servizio delle comunità di riferimento, con un incremento del 42,9% rispetto al precedente triennio 2004-2006. La Fondazione si è confermata così nel 2008 tra le più grandi fondazioni bancarie in Italia, collocandosi al secondo posto in ambito veneto e al settimo posto a livello nazionale per dimensione patrimoniale. Nell’ottica di potenziare il ruolo di propulsori di innovazione e di catalizzatori di idee e risorse a beneficio delle province di Padova e Rovigo, le linee di intervento adottate dalla Fondazione sono state l’autonoma programmazione, che si è tradotta in un
maggior utilizzo rispetto al passato di erogazioni su bando e di interventi diretti; la precedenza a progetti trasversali riconducibili a diversi settori di intervento, la progettazione propria, che ha riflettuto l’esigenza di fornire, accanto alle risorse finanziarie, un contributo in termini di ideazione e progettazione; il fare rete per dare vita, attraverso il coinvolgimento di più soggetti pubblici e privati, ad una “moltiplicazione” delle risorse.
L’incontro di oggi è stato anche l’occasione per anticipare gli indirizzi futuri. «La crisi economico-finanziaria che interessa anche il nostro Paese ci impone di adottare nei prossimi anni un atteggiamento improntato alla prudenza, che ci spingerà ad operare scelte prioritarie derivanti da un’analisi attenta e peculiare dei bisogni del territorio, con una particolare attenzione alle problematiche di natura sociale e al mondo dell’istruzione», ha spiegato il presidente della Fondazione, Antonio Finotti, «Il rafforzamento della programmazione di progetti autonomi e dei bandi che intendiamo perseguire riflette la nostra volontà di proseguire sulla strada di trasformazione da ente sostenitore in ente promotore e innovatore, per svolgere un ruolo sempre più attivo ed efficace rispetto alle molteplici esigenze provenienti dai nostri stakeholder».

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