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Censis, ecco l’Italia nel 2030
Sud spopolato e povero. Gli over 65 saranno il 26,5% della popolazione
di Redazione
Un’Italia con sempre meno giovani, e un divario crescente fra Nord e Sud, con quest’ultimo destinato a spopolarsi. È questa la fotografia scattata dal Censis che, nell’ambito dell’iniziativa ‘Un mese sociale’, ha immaginato come sarà il nostro paese fra vent’anni e raccolta dall’agenzia DIRe. Ecco alcuni dati:
UN PAESE CON I CAPELLI BIANCHI – Nel nostro paese, fra venti anni, ci saranno più di un milione di giovani in meno. Quelli 18-34 anni diminuiranno con un forte calo nel prossimo decennio (passeranno dai 12 milioni 26 mila del 2010 ai 10 milioni 836 mila del 2020, -9,9%), che tenderà ad attenuarsi successivamente, fino ai 10 milioni 791 mila del 2030 (-10,3% nell’intero periodo 2010-2030, cioè 1 milione 235 mila in meno). I giovani passeranno quindi da una quota del 20% della popolazione complessiva al 17,4%. I bambini di 0-14 anni passeranno dal 14% di oggi al 12,9%. Al contempo gli over 65 anni aumenteranno dagli attuali 12 milioni 216 mila a 16 milioni 441 mila nel 2030 (+34,6%). Saranno, perciò, il 26,5% della popolazione.
Gli over 80 anni aumenteranno di 1 milione 940 mila (+55,2% nel periodo 2010-2030) arrivando a 5 milioni 452 mila, saranno l’8,8% della popolazione complessiva (oggi sono il 5,8%). Si allungherà, poi, la vita media di quasi due mesi in più all’anno per i prossimi vent’anni, fino a 82,2 anni per gli uomini e 87,5 anni per le donne nel 2030. L’età media di un italiano sarà passata da 40,9 anni nel 2000 a 47 anni nel 2030. Le donne, poi, partoriranno sempre più tardi: l’età media sarà 32,1 anni nel 2020, 32,6 anni nel 2030.
ITALIA LA PIÙ ‘VECCHIA’ D’EUROPA – L’Italia resterà un grande paese, ma le differenze sul piano demografico con i principali paesi europei tenderanno in molti casi ad accentuarsi. Francia e Regno Unito continueranno ad aumentare la loro popolazione e il divario con il nostro paese mentre la Spagna accorcerà le distanze. Solo rispetto alla Germania la differenza di popolazione (oggi i tedeschi sono il 36,9% in più degli italiani) diminuirà al 29,6% a causa di una tendenziale riduzione della popolazione tedesca. Nel confronto europeo, gli italiani continueranno a essere i più vecchi: nel 2030 la quota di anziani (65 anni e oltre) nel Regno Unito sarà limitata al 20,5%, al 22,1% in Spagna, al 23,2% in Francia. Mentre in Europa la quota dei giovani (18-34 anni) sarà superiore a quella italiana di diversi punti percentuali: 20,8% nel Regno Unito, 20,3% in Francia, 19% in Spagna.
PIÙ DIVARIO TRA NORD E SUD – Nel 2030 la popolazione residente in Italia sarà di 62 milioni 129 mila persone, il 3,2% in più rispetto a oggi. Ma mentre gli abitanti delle regioni del Sud diminuiranno (-4,3%), saranno i residenti nel Centro-Nord ad aumentare in modo consistente (+7,1%) per effetto dell’immigrazione.
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