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Centomila in meno nel 2010

Lo rileva il XVI rapporto della Fondazione Ismu. E il vicesindaco di Milano: «Delinquino di più degli italiani»

di Redazione

Centomila immigrati in meno (-40%) in arrivo in Italia ed iscritti all’anagrafe nel primo semestre 2010 rispetto a quanto fatto registrare nello stesso periodo del 2007.

Un notevole rallentamento dei flussi quello rilevato dall’Ismu nel XVI rapporto sulle migrazioni 2010 innescato dalla difficile congiuntura economica, ma che non toglie comunque vivacita’ al fenomeno: al 1° gennaio 2010 gli immigrati in Italia sono 5,3 milioni di unita’ (regolari e non), di cui 5,1 milioni provenienti dai cosi’ detti Paesi a forte pressione migratoria, circa 500mila in piu’ rispetto al 2009. La diminuzione dei flussi rilevata nei dati anagrafici si segnala a partire dalla primavera del 2008, riduzione che ha riscontro in un saldo migratorio con l’estero per l’anno 2009 che e’ inferiore del 12% rispetto a quello del 2008 e del 36% rispetto a quello del 2007.

Dimuiscono anche gli irregolari. Al 1 gennaio 2010 non hanno un valido titolo di soggiorno 544mila stranieri, 16mila in meno rispetto ai 560mila stimati da Ismu al primo agosto 2009. La contrazione, secondo l’Ismu, puo’ interpretarsi come un primo effetto dell’ultima sanatoria finalizzata all’emersione dell’irregolarita’ nell’ambito del lavoro domestico.

E’ aumentata, invece, la quota degli immigrati che vivono in famiglia (in coppia e/o con figli): nel quadriennio dal 2005 al 2009 la crescita e’ di 5 punti percentuali per i casi di presenza del coniuge/convivente (dal 39,1% del 2005 al 44,4% del 2009) e di 2,5 punti (dal 2,1% al 4,6%) per i nuclei monogenitoriali. In aumento anche i soggetti soli, che nello stesso arco di tempo passano dal 13,9% al 19,7%. Si e’ dimezzata invece la quota di coloro che vivono in coabitazione, con amici e conoscenti (dal 27,5% al 12,6%). I dati mostrano una progressiva trasformazione dell’immigrazione straniera da mera “forza lavoro” a “famiglie di lavoratori”.

La nazionalita’ piu’ numerosa e’ quella rumena con un milione e 112mila unita’ (il 22% del totale), seguita dall’albanese e dalla marocchina (586mila e 575mila).

«Deliquono 45 volte di più degli Italiani»
“Che l’equazione clandestino uguale delinquente, come rileva l’Ismu, sia in senso assoluto sbagliata e’ un’ovvieta’. Ma che la maggior parte di chi entra a Milano e nel nostro Paese irregolarmente poi si trovi a delinquere anche questo e’ un dato di fatto. E lo dimostrano gli stessi dati Ismu in cui si dice che i furti operati da irregolari, per esempio, sono 45 volte superiori rispetto a quelli degli italiani”. E’ quanto sottolinea il vice sindaco di Milano e assessore alla Sicurezza, Riccardo De Corato, commentando i dati del 16esimo rapporto sulle migrazione presentato oggi dalla Fondazione Ismu. Secondo De Corato sono anche “significativi alcuni dati che destano allarme sociale rilevati nel biennio 2008-2009 dall’Ismu. Perche’ si scopre che gli stranieri, pur rappresentando il 6,5% della popolazione, sono responsabili del 40% delle violenze sessuali, del 56% dei furti negli esercizi commerciali e, rispettivamente, del 52% e del 49% dei furti e delle rapine in abitazione”. Inoltre, conclude, “sara’ pur vero, come dice l’Ismu, che a livello generale i flussi degli immigrati sono in netto calo, addirittura del 40% nel primo semestre 2010 rispetto al 2007, e che i clandestini sono diminuiti di 16 mila unita’, passando da 560 mila a 544 mila. Ma di questo trend, su entrambi i fronti, a Milano non si vede l’ombra. Perche’ i dati dell’ufficio Statistica del Comune dicono che gli stranieri residenti al 31 luglio 2010 erano 208 mila e tre anni prima erano 170 mila. Dunque, al contrario c’e’ stata una crescita del 22%”.

“I numeri parlano chiaro, evidenziando un tasso di criminalita’ elevatissimo tra coloro che sono giunti irregolarmente nel nostro Paese”. Rincara cosi’ il presidente del Consiglio della Regione Lombardia, Davide Boni, commenta i dati del 16esimo rapporto sulle migrazioni della Fondazione Ismu. Per Boni e’ “inutile giocare con le parole: nessuno ha mai detto che tutti gli irregolari sono dei delinquenti, ma e’ comunque evidente che le statistiche dimostrano che tra i clandestini e’ estremamente alta la percentuale di coloro che commettono reati, tanto che i furti commessi da quest’ultimi superano di netto quelli commessi da cittadini italiani”. Inoltre, secondo Boni, “non e’ neppure una novita’ che le carceri siano piene di immigrati stranieri, a dimostrazione che molti delinquenti provengono da altri Paesi. Per questo motivo, se la matematica non e’ un’opinione, con la diminuzione di irregolari vorra’ che dire che registreremo, di conseguenza, anche una diminuzione nei reati commessi sul nostro territorio”

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