Cultura

Certificati bio sulla produzione e sull’ambiente?

Nelle normative che regolano la produzione con metodo biologico non si tengono in particolare considerazione gli aspetti ambientali generali.

di Redazione

Nelle certificazioni del cibo biologico è considerato anche l?ambiente delle coltivazioni? Chi mi garantisce che la zucchina non solo non è irrorata da pesticidi, ma che ha a disposizioni falde acquifere non inquinate? Mario L. (email)

Risponde al quesito Alessandro Pulga, direttore tecnico dell?Istituto per la certificazione etica ambientale di Bologna.
Info: www.icea.info

Tutte le normative che regolano la produzione con metodo biologico prevedono esclusivamente misure di protezione e salvaguardia nei confronti delle contaminazioni provocate da vicine coltivazioni intensive, dove si fa uso di antiparassitari, diserbanti e concimi di sintesi chimica. Questo è il pericolo più immediato ed è anche uno dei principali fattori di inquinamento delle colture, dei terreni e delle acque di irrigazione che nelle zone più a rischio vengono monitorate e analizzate. Purtroppo di recente si è aperto un nuovo fronte, molto difficile da contrastare, che è quello degli ogm.
Perché, ci si potrebbe chiedere, non sono presi in considerazione altri aspetti ambientali? L?intero impianto normativo, in linea con la filosofia che ha ispirato il movimento del biologico, punta a garantire e valorizzare il prodotto ottenuto da un?agricoltura pulita, rispettosa dell?ambiente ma non segregata a poche aree incontaminate. L?agricoltura biologica produce senza inquinare. In pratica il valore del biologico non è solo quello della sicurezza e salubrità, ma anche quello più squisitamente ecologico. In linea con questo principio la legge europea autorizza l?uso del termine biologico solo se correlato al metodo agricolo. «Prodotto da agricoltura biologica» è corretto. «Prodotto biologico» è vietato. Una differenza lessicale imposta proprio per tutelare e informare il consumatore circa questo aspetto. Non è sempre facile stabilire limiti e vincoli oggettivi e coerenti. Essere esageratamente selettivi al riguardo può significare anche limitare l?agricoltura biologica a poche ?isole felici? e rendere la sua incidenza non significativa; il tutto a favore delle produzioni a maggiore impatto ambientale.
Diverse organizzazioni del biologico adottano anche disciplinari e certificazioni volontarie più restrittive rispetto alla legge al fine di regolare anche questi aspetti ambientali o tenere conto, in futuro, dei consumi energetici (www.ifoam.org). La certificazione del biologico può essere integrata con altre che coprono aspetti ambientali come: ISO 14000 (www.iso.org) o Eurepgap (www.eurep.org). Nei casi in cui si sono presentate aziende con campi vicini a fabbriche, autostrade o fonti d?acqua problematiche, verifichiamo bene la situazione (ricorrendo ad analisi) e prendiamo le dovute cautele come aree di rispetto non coltivate, analisi obbligatoria prima della vendita, ecc.

Il punto
Nelle normative che regolano la produzione con metodo biologico non si tengono in particolare considerazione gli aspetti ambientali generali. Per questo ci sono alcune organizzazioni che adottano delle certificazioni volontarie più restrittive che tengono conto dei consumi energetici e degli aspetti ambientali.

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