Non profit

Cesvi: l’Ue usi i fondi della politica agricola per crisi alimentare

Un miliardi di euro inutilizzati potrebbero essere usati per affrontare l'emergenza

di Redazione

Usare i fondi inutilizzati della Pac (Politica agricola comune) dell’Unione europea, un miliardo di euro, per far fronte alla grave emergenza alimentare mondiale. La proposta arriva dall’ong Cesvi: «400 milioni di agricoltori al mondo non riescono a produrre cibo sufficiente alla sussistenza propria e della propria famiglia. È indispensabile che riescano ad avere accesso al credito e agli strumenti che permetterebbero loro di raggiungere l’autosufficienza alimentare». Insieme ad Alliance2015 (network europeo di Ong impegnate nella cooperazione allo sviluppo), Cesvi ha chiesto al Parlamento europeo di investire i fondi della Pac (Politica agricola comune), un miliardo di euro attualmente inutilizzati, per far fronte alla grave emergenza alimentare mondiale.

«Le sovvenzioni della Pac – spiega il Cesvi in una nota – sono spesso state al centro di forti polemiche e accusate di costituire una concorrenza ‘sleale’ nei confronti delle economie agricole dei Paesi svantaggiati. Attualmente parte di quei fondi sono rimasti inutilizzati, anche a causa dell’impennata del prezzo delle materie prime agricole sui mercati mondiali, che ha migliorato la situazione economica degli agricoltori europei. Questa è l’occasione per investirli nel mercato agricolo nei Paesi del Sud del Mondo, per aiutare a riequilibrare il sistema degli scambi agricoli».

Stefano Piziali, responsabile policy e sicurezza Cesvi, afferma: «L’investimento di questa somma non può certamente rappresentare una soluzione definitiva al problema alimentare, che può essere affrontato solo con un piano di investimenti in grado di garantire la sicurezza alimentare a livello globale»; può tuttavia costituire «un significativo contributo al raggiungimento del primo Obiettivo del Millennio: l’eliminazione della fame e della povertà estrema entro il 2015” attraverso “il sostegno degli agricoltori del Sud, i primi attori che possono affrontare la sfida della fame nei loro Paesi». Per Vagn Berthelsen, presidente di Alliance2015, «I progressi sono incoraggianti, ma c’è ancora molta strada da percorrere per assicurare che l’aiuto europeo allo sviluppo stia lavorando nella direzione degli Obiettivi del Millennio».«Durante il Forum sull’efficacia dell’aiuto umanitario che si è svolto ad Accra (Ghana) due settimane fa, l’Europa ha svolto un ruolo di leadership di primo piano, dimostrando capacità di cooperazione e di pianificazione ambiziosa ed efficace. In questo momento – conclude – abbiamo bisogno più che mai che tale leadership si manifesti sempre più spesso».

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