Welfare

Cgil: «Atto grave il rimpatrio dei clandestini»

Duro giudizio del sindacato sul decreto legge approvato oggi alla Camera

di Redazione

«Sui temi dell’immigrazione governo e parlamento continuano a fare danni adottando l’ennesimo atto grave». È il giudizio della Cgil sull’approvazione da parte della Camera del decreto legge sui rimpatri dei clandestini. Per il responsabile immigrazione del sindacato di corso d’Italia, Pietro Soldini, «il provvedimento è un atto grave perché invece di ratificare, in forma coerente e organica, la direttiva europea 115 sui rimpatri, produce ulteriori norme vessatorie e confuse che aumentano la permanenza degli immigrati nei Cie, fino a 18 mesi». Inoltre, nel merito del decreto, secondo il sindacalista, «si tende a rendere compatibili rimpatri assistiti con il reato di clandestinità e rimpatri forzosi, ovvero il diavolo e l’acqua santa. Una cosa impossibile e che non farà che moltiplicare il contenzioso giuridico con l’Europa e con la Magistratura, a spese dell’erario e dei diritti degli immigrati«. Adesso il decreto legge passerà al Senato e, secondo Soldini, «sarebbe auspicabile un atto di ripensamento e di modifica improntato a maggior saggezza e buon senso, abbandonando speculazioni politiche e pregiudizi razzisti. Ne guadagnerebbe – conclude – il Paese e il suo bisogno di maggiore coesione sociale in questo momento di grave difficoltà».

 

 

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