Non profit

Che fare con 3.000 miliardi di dollari?

Le riserve di cambio di Pechino ai massimi storici. L'Economist propone una lista della spesa

di Redazione

Voi che cosa fareste con 3.000 miliardi di dollari? Se lo è chiesto The Economist dopo che Pechino ha annunciato di possedere riserve di cambio ai massimi storici. La cifra include “una parte importante di obblighi di Stato americano piuttosto rognosi” per il regime cinese. Ma tant’è, il settimanale britannico si è divertito a stilare una lista della spesa inconsueta che passa in rassegna gli acquisti mirobolanti che la Cina potrebbe effettuare in giro per il mondo.

Tanto per cominciare, Pechino potrebbe comprare tutti i debiti contratti dal Portogallo, l’Irlanda, la Grecia e la Spagna (i cosiddetti PIGS), cioè l’equivalente di 1.510 miliardi di dollari. Al reparto “industria tecnologica”, la Cina non avrebbe troppi problemi a raccogliere 916 miliardi di dollari per comprarsi Apple, Microsoft, IBM e Google. E già che siamo negli Stati Uniti, perché non acquistare il parco immobiliare di Manhattan (287 miliardi) e di Washington (232 miliardi). Già, “la Cina si è abituata ad essere il banchiere di Washington” scrive l’Economist, “perché non diventarne il suo proprietario?”

E ora la ciliegina sulla torta: lo sport. Con i soldi che li rimangono in tasca Pechino non dovrebbe esitare a tirar fuori 50 miliardi di dollari per riacquistare i cinquanta club sportivi più cari al mondo.

Da questa lista, la Cina sborserà alla cassa 2.995 miliardi di dollari. Niente male per un paese che appena vent’anni fa veniva giudicato con disprezzo dall’Occidente.

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