Welfare
Che nostalgia per la vecchiacoda in Questura…
leggi Permessi alle Poste: doveva essere una rivoluzione, è diventato un incubo
di Redazione

I governi si seguono e si assomigliano tutti. Quando penso quanto mi sia illusa, e sarà successo a migliaia di altri immigrati come me, quando ho visto la sinistra prendere le redini di questo Paese, sognando di veder risolversi i problemi quotidiani di noi extracomunitari. Immaginavo che le strette al cuore che provocava la parola “rinnovo” oppure “scaduto” sarebbero terminate.
Tutte illusioni. Anzi, se prima era solo per qualche settimana all’anno che rimanevi in attesa di quella risposta che sembrava sempre incerta ma che finiva per arrivare, oggi il filo al quale rimani appeso ti tiene per la gola. Mi sto riferendo all’attuazione delle nuove disposizioni, firmate dal governo di destra ma varate da quello di sinistra, relative alle procedure di richiesta di rinnovo o rilascio dei documenti di soggiorno in Italia.
Alcune parole chiave di questo sistema rivoluzionario sono kit, permesso elettronico, microchip, sms, portale, tracing. In due parole, un immigrato si presenta alla posta dopo aver completato il kit con i documenti necessari e invia il tutto per raccomandata, aspetta l’avviso dell’appuntamento in questura con un sms, controlla l’avanzamento della pratica sul portale e finalmente riceverà un permesso elettronico con un microchip che porta tutti i suoi dati. In questo modo si “informatizza” tutto e quindi si velocizzano le procedure di acquisizione dei dati e si semplifica la loro elaborazione.
Oggi, migliaia di persone in Italia sono in attesa di ricevere un cenno dalle questure e nel frattempo non possono stipulare contratti di lavoro, aprire un conto in banca, affittare una casa, ricevere cure mediche che non siano del pronto soccorso, tornare nel proprio Paese per un matrimonio oppure per un lutto. È vero che puoi varcare le frontiere italiane con una ricevuta delle Poste ma avete già provato a uscire dall’Egitto presentando alla polizia di frontiera un permesso di soggiorno scaduto e un foglio scritto in italiano che porta l’intestazione delle Poste? Io non prenderei neanche il rischio.
Ma non dimentichiamo che si è risolto il problema delle file davanti alle questure…
Eliminare il contatto con le questure e trovarsi ad avere a che fare solo con buste e francobolli emargina l’immigrato dal sistema al quale appartiene. Se prima non si capiva l’iter, oggi è diventato come l’uomo invisibile, sai che c’è ma nessuno sa dirti dove o come.
In secondo luogo perché questa nuova procedura presenta fratture a tutti i livelli. È stato molto difficile riuscire a capire i processi che sono stati introdotti e quelli che sono stati modificati. In realtà, le questure locali continuano a fare il loro lavoro di attribuzione dei permessi, ma sono stati aggiunti due processi “semi-informatizzati” e soprattutto centralizzati. Il primo passo d’inserimento dei dati degli immigrati e l’ultimo passo di produzione o stampa del permesso elettronico che vengono gestiti per posta.
La comunicazione tra gli immigrati, le questure e le Poste avviene principalmente via posta: e vogliono venderlo per un sistema informatizzato e veloce?
Tante altre considerazioni possono arricchire questa descrizione di un sistema zoppicante, ma è utile sottolineare che dal 2006, anno di lancio di questa iniziativa, nessun lettore del permesso elettronico è stato fornito alla polizia di frontiera, riducendo la carta magnetica ad un semplice documento cartaceo. Ma non solo, se guardate bene questo documento noterete subito che manca l’indicazione del motivo del permesso (studio, asilo politico, lavoro stagionale, ricongiungimento familiare…), informazione importante quanto l’indicazione del cognome e del nome.
Come un qualsiasi cittadino italiano, anche io pago le tasse, e vorrei capire quanto sia costato tutto questo. Le scelte fatte da un governo di sinistra per privatizzare la burocrazia hanno contribuito a cambiare qualcosa all’interno delle questure ma hanno principalmente angosciato i cittadini regolari che ricevono un sms dal ministero degli Interni alle 6 di mattina chiedendovi di presentarvi fra otto mesi alle ore 9.02… Oltre ad aver distrutto le mie illusioni, mi hanno pure fatto venire gli incubi.
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