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Chi ha preparato il piatto agli speculatori

di Redazione

La nuova parola d’ordine è ridurre il debito dopo che per anni i governi hanno vissuto al di sopra delle loro possibilità con promesse che non potevano mantenere. I nefasti errori della politica ora li devono sistemare con tagli ai servizi e alle pensioni. In Grecia negli ultimi anni sono stati assunti 900mila dipendenti statali (quasi il 10% della popolazione) e si andava in pensione a 53 anni. Ora dovranno sottoporsi a drastiche misure da fallimento: pensione a 67 anni, riduzione degli stipendi del 30% ed aumento delle tasse. Ma stringere ora i cordoni della borsa forse è troppo tardi. Pensarci prima no, eh?
I ministri dell’Economia sembra che si stiano preparando ad un concorso di bellezza. Un taglio di qui, una tiratina di là. Dopo la terribile crisi delle banche del 2008 ci avevano detto che ne stavamo uscendo, che la luce già si vedeva in fondo al tunnel e chi criticava era uno che remava contro. Ora ci dicono che quella luce forse è quella di un treno e che senza sacrifici saremo spazzati via. Ma sanno benissimo che il percorso attuato sino ad ora è chiaramente insostenibile. Troppo debito e poca crescita portano rapidamente al punto di non ritorno.
La massa enorme del debito accumulato in Europa che deve essere rifinanziato nei prossimi tre anni ammonta a quasi 2.000 miliardi di euro. I Paesi con minori problemi sono quelli in crescita di popolazione e produttività per cui i perdenti sono il Giappone e la vecchia Europa dove il tasso di natalità è al di sotto del tasso di sostituzione e l’immigrazione produttiva è fortemente limitata. Per distrarre l’attenzione dai loro errori è importante trovare subito un colpevole: gli speculatori. Senza specificare che i primi sono i governi stessi e le banche centrali.
Cosa possiamo fare in questa situazione per difendere i nostri risparmi a rischio? Stare lontani dalle azioni, comprare oro e argento, qualche valuta (franco svizzero o canadese, corone norvegesi), preferire obbligazioni e titoli di Stato emessi da paesi non in crisi con scadenza a breve termine (3/6 mesi) e per chi può comprare terreni agricoli e boschivi. In questi periodi non è importante guadagnare ma salvaguardare il capitale perché, come dice il famoso investitore W. Buffet, regola n. 1, non perdere soldi e regola n. 2, ricordarsi della regola n. 1.

MA LA CRISI NON ERA FINITA?
In Italia il tasso di disoccupazione giovanile è arrivato al 29,5% in aumento del 4,5% rispetto ad aprile 2009.

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