Famiglia

Chiara Schettini: «Le vittime delle violenze? Il primo aiuto è… aiutarle a parlare»

Anna Schettini, napoletana 43enne, lotta da vent’anni contro gli abusi ai minori e alle donne. Di Stefania Santamaria

di Redazione

Per aprire la sua prima casa famiglia ha speso la sua liquidazione e si è licenziata dal lavoro. Anna Schettini, napoletana 43enne, lotta da vent?anni contro gli abusi ai minori e alle donne, gira per le strade di Napoli agganciando chi è vittima di violenza tra le mura domestiche, con la scusa di un?informazione o di un caffè. È presidente della Cooperativa Shannara (www.cooperativashannara.it) di Portici , gestisce due case famiglia, e una linea telefonica di soccorso donna.

Perché le donne sono restie a denunciare la violenza che subiscono in famiglia?
Hanno paura di perdere i figli, la casa, non sanno dove rifugiarsi e come fare, il marito o compagno violento le minaccia, poi c?è la vergogna. Si chiudono e non parlano con nessuno del problema.

C?è un?età o fascia sociale più soggetta?
Succede a tutte le età, a tutti i livelli sociali. Nei ceti cosiddetti bassi è più evidente perché ci sono più denunce, in quelli alti invece, sono pochi i casi in cui viene fuori, perché è più forte la vergogna.

Come si può aiutare una vittima di violenza?
La donna ci telefona, se lei vuole ci incontriamo di persona, e nel momento in cui decide di lasciare la casa con i figli, siamo pronti a portarla fuori dalla Campania in un luogo sicuro. Chi conosce una donna che vive la violenza deve convincerla a rivolgersi a un centro spiegandole che è un rifugio dove nessuno abuserà di più di lei. È però un lavoro certosino.

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